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Inserito il - 23 febbraio 2015 : 18:48:59
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[Franco Di Giorgi]
Parole vive - A una certa età le cose non si lasciano più afferrare, prendere, né tanto meno apprendere. Si sottraggono. Scivolano dalle mani, dalle dita rese dal tempo non solo meno umide e collose, ma anche meno scattanti. La loro funzione di pinza resta solo un'idea. Sicché suscita stupore talvolta esperire l'inadeguatezza tra l'intenzione dell'intelletto e la ritenzione delle cose. Ma anziché, come credevano i medievali, rivelare la menzogna, una siffatta inadeguatezza svela una verità. Una verità che è sempre stata latente sia nelle prensioni che nelle apprensioni. Quale verità? Quella che coglie nel lasciare il motivo originario del prendere. Come se l'istintivo ap-prendere fosse mosso da un oscuro presagio del dover lasciare. Il tempo rende secca la pelle delle dita per mettere fine all'illusoria ap-prensione e per ripristinare, con la restituzione, l'antico equilibrio. In questo ripristinamento le cose si rendono da un lato inafferrabili, perché si moltiplicano rispetto alla capacità manuale di trattenerle con le dita, e dall'altro incomprensibili, perché, una volta restaurata e ristabilita la loro libertà, si lasciano solo contemplare nella loro semplice presenza. Voler violare questa loro libertà ritrovata, questa loro innocenza assolutamente irreprensibile apre nell'animo quel senso di reprensibilità che rende amara la dipartita e duro il consenso ad essa.
21 febbraio 2015
Parole vive
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Inserito il - 06 marzo 2015 : 08:59:18
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Altre parole vive di Franco Di Giorgi
Parole vive
Le parole vive sono quelle che ci parlano del nostro paesaggio interiore, del paesaggio della nostra anima. La vita delle parole non risiede però nelle lettere, bensì nei suoni. Ecco perché è grazie alla musica e ai suoi suoni illuminanti che noi possiamo vedere un po' più in profondità in quel nostro paesaggio intimo. Se vogliamo gustarlo, saperlo e conoscerlo, se vogliamo inoltrarci in esso non dobbiamo fare altro che sviluppare il nostro orecchio interno e non badare a quello esterno. Solo così potremo sentire la particolarissima inflessione del nostro essere. La luce che promana dai suoni è simile a quella di un flash - istantanea e inattesa. Senza averne fatta esplicita richiesta, essa ci fa dono di alcune fotografie psichiche, il cui unico supporto è la natura estremamente labile della nostra memoria; sono delle istantanee evanescenti, proprio come la musica e l'esistenza, che, in modo del tutto imprevisto, ogni tanto, in virtù di precisi suoni illuminanti, si mettono a baluginare e a gettare qualche raggio salvifico in quella densa oscurità in cui è e rimane avvolta la nostra anima.
5 marzo 2015
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