Franco Di Giorgi
LA VIOLENZA È SEMPRE DIETRO LA PORTA DELLA LEGGE
Il «non uccidere» (lo’ tirsài) del sesto comandamento - secondo la scansione ebraica dell'Esodo (20, 13) e del Deuteronomio (5, 17: libro, questo, a cui, come sappiamo, era profondamente legato Primo Levi) - costituisce nel XIII sec. a.C. la presa di coscienza di un'azione che prima verosimilmente si praticava senza senso di colpa, poiché non costituiva reato, cioè non comportava una cosa (res), un debito, un prezzo, un venum da pagare e quindi da vendicare. La violenza che con quel «non …», con quella negazione si tenta di vietare è però solo "rimossa" o inibita, ma per niente cancellata. ....
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La violenza è sempre dietro la porta della legge
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