Le ragioni dell'attuale ipertrofia gastronomica
Franco Di Giorgi
L'opinione critica di Elena Loewenthal sulla cucina in tv, apparsa su La Stampa di mercoledì 21 maggio 2014, ci costringe a rompere finalmente gli indugi e a soffermaci un po' a riflettere intorno a qualcosa che già da tempo cogliamo con un certo retrogusto amaro. Possiamo iniziare a pensarci attraverso alcune domande. Anzitutto, per quale ragione, da qualche anno a questa parte (almeno da tre lustri: La prova del cuoco debutta nel 2000), i media in generale insistono e investono su quella che possiamo tranquillamente definire ipertrofia gastronomica? Ossia, perché essi riservano una quantità di tempo così spropositata all'arte culinaria e così poco tempo invece alle altre arti? Si può infatti dire che, oltre alle reti o ai programmi televisivi consacrati alla gastronomia, non vi sia canale (tutti, nessuno escluso, anche l'emittente di proprietà della Conferenza Episcopale, cioè TV2000) che non si veda costretto a inserire nel proprio palinsesto le squisitezze dei cibi italiani, non vi sia in generale trasmissione televisiva che possa prescindere dal dedicare una puntata alle leccornie della tavola italiana o almeno a ritagliarne una parte per mettere in bella mostra le prelibatezze della cucina nazionale. Specie poi nei nuovi canali serbatoio, dove si possono rivedere alcune trasmissioni, i programmi si susseguono l'uno all'altro senza interruzione, per ore e ore, rimessi in onda magari più di una volta al giorno! Per quale motivo e a quale scopo, dunque, da una lato, agli Italiani viene comodamente ammannita e servita una dose così massiccia e in ogni caso abnorme di cibo virtuale? D'altro canto, dove e quando mai, almeno di recente, essi hanno manifestato l'incontenibile desiderio di mangiare e per di più - ecco la novità assoluta - di imparare a cucinare? E ciò al punto da mobilitare l'intero apparato televisivo, pubblico e privato, con i loro drappelli di cuochi e di chef, pronti, forchettone alla mano, a propalare alacremente e nei minimi dettagli i segreti delle pietanze? Insomma, a chi serve tutta questa eccessiva attenzione riservata al mangiare, a chi giova tutta questa ostentazione di cibo? (Prima questione) E soprattutto (seconda questione) - ecco il tenerume, il cuore, l'aspetto più intimo del problema - da dove discende il motivo di tanta porneía culinaria? Giacché ... ... continua
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