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Inserito il - 22 gennaio 2010 : 01:36:06  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla lista amici
Il blog, ovvero quando la rete incontra la classe operaia

di Romano Borrelli (prima versione)

Perché gli utenti di internet dovrebbero leggere “il blog di romano borrelli”? Perché il blog di Romano Borrelli e non altri? Queste sono le domande che mi sono posto; domande che hanno conosciuto una certa accelerazione nei primi giorni di agosto, con la “salita” sui tetti degli operai Innse. Il blog di Romano Borrelli ha visto la luce in quanto molti riflettori su alcune significative esperienze della società italiana parevano avviate ad esaurirsi: manifestazioni, assemblee di circolo, riunioni di partito. Momenti di democrazia verso il tramonto? Era possibile tornare a riempire circoli e associazioni ripercorrendo lo stesso sentiero ma in maniera inversa, ovvero dal virtuale al reale? “Ci provo” mi sono detto! Uno dei limiti del blog, in generale, penso che consista nell'immediatezza. Il pensiero prende corpo, magari per “sfogo”, e la risposta, spesso, è caratterizzata dall'istantaneità. Una immediatezza che, sia in chi scrive sia in chi risponde, è deficitaria di sfumature. Ma l'immediatezza, d'altro canto, pone il blog al centro di una nuova comunicazione. La disperazione, la povertà, le crisi hanno bisogno di risposte immediate. Se gli ammortizzatori sociali si avviano alla fine l'unico modo per richiamare l'attenzione è quello di ricorrere alla tv, o, come capita da qualche anno, nel descrivere la situazione della propria realtà di fabbrica in crisi. La lentezza e il costo delle decisioni politiche e la burocrazia spesso “bruciano” tempo prezioso, e la risposta non può che essere un gesto forte, immediato, di forte impatto. È il mezzo che ha creato l'utente e non l'utente che ha creato il mezzo. Il blog presenta il vantaggio, alle persone, (ad altri strumenti di comunicazione), di potersi sdoppiare, triplicare. Proprio come è successo agli operai Innse. Nel giro di pochi giorni sono pervenute circa 240 domande di internauti, scaturite dalla comunicazione nel blog di una scadenza: i termini di scadenza per poter presentare la domanda di disoccupazione. Mi domandavo come mai l'immediatezza, scaturita dalla disperazione, facesse prevalere il blog quasi come fosse un’agenzia. Col tempo ho scoperto che il blog è sì utilizzato da persone ridotte alla disperazione, ma, insieme a questo, e in tempi della giornata diversi, continuavano ad andare alla grande la richiesta di aiuto presso il patronato. Il giorno in coda, presso lo sportello Inca, la sera o la notte, in Rete. La virtualità prende corpo, e il grido diviene urlo, disperazione: la richiesta di aiuto, di un lavoro, di una speranza, di una dritta per alcuni che non possono neanche permettersi una tessera sindacale o son trattati con sufficienza professionale qualora l’avessero ed utilizzassero. La classe operaia oggi è frantumata, con una situazione politica allo sbaraglio, incapace di rappresentarla, che sconta anche la mancata “triplice unità” (migliaia di persone sotto lo stesso tetto; l'unità di condizioni di lavoro, ovvero un contratto unico; l'unità “contro il padrone”, grazie a una quarantina di contratti di lavoro che han mandato “gambe all'aria l'unità degli interessi). Perché il blog, in questo caso di Romano Borrelli. Anche questo è nato con molti limiti: dopo una giornata toccante, a ricordo degli operai della Thyssen, ma senza un obiettivo preciso. Perché forse è questo il limite, come affermavo inizialmente. Il blog si afferma quando diventa “specialistico”, difatti, sia con la disoccupazione e relativa domanda, sia con le giornate delle grandi mobilitazioni Cgil-Fiom, e annesse fotografie registra le maggiori visite. E dell'importanza di essere specialistico lo si capisce dalla lettura delle domande poste, sulla richiesta di aiuto; gli interessi materiali e ideologici, sono oggi variegati, complice un affondo politico che non è stato sicuramente un incidente di percorso, ma ritengo, organizzato, e penso sia questa la vera risposta alla domanda del perché il blog di Romano Borrelli. Ribadisco che, non essendo io un esperto del patronato, ho dato risposte studiando l’opuscolo in allegato nel sito dell’INPS o recandomi di persona all'Inca Cgil. Ritengo infine, che Liberazione Online debba farsi portavoce unico per contribuire a mettere insieme i tanti, troppi, blog e portali, che “circolano a sinistra”, spesso sorti e tenuti in vita per soddisfare l’ego del blogger, al fine di tenerli assieme in un unico contenitore che possa evitare, anche attraverso il web, la dispersione delle idee ed il procedere a ranghi separati, senza una guida, senza un riferimento ideologico carismatico che inevitabilmente si formerebbe nel portale unico della sinistra comunista e d’alternativa. Non bisogna mai dimenticare che il web rimane soltanto un mezzo non certo un fine e che il suo frutto può avere un senso misurabile, anche in termini di consenso elettorale, soltanto se si riesce a traslare nella realtà quotidiana, - ove vivono le persone in carne ed ossa con i loro problemi, le loro ansie ed il bisogno di punti di riferimento nitidi e non ambigui, - la pratica politica necessaria a rispondere alle istanze nate nel virtuale. Unità e non frammentarietà oggi sono più che mai necessari ed urgerti, sia per i lavoratori e i subalterni in generale sia per le organizzazioni politiche che ideologicamente si pongono l’obiettivo di rappresentare le loro istanze al fine di migliorare la loro condizione economica e sociale.
Ringrazio il prof. Luciano Gallino per il suo contributo e idee (grazie per la “triplice unità”) e l’ing. Domenico Capano per i suoi continui e generosi consigli.

Articolo, pubblicato sul quotidiano Liberazione nello speciale LOTTE il 21 gennaio 2010



http://romanoborrelli.wordpress.com...compriamola/






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