Mattina di Natale 2009. Piazza Statuto, Torino. Una delle piazze più belle d’Europa, con i suoi portici a esaltarne ancor più la bellezza. Una corona di colonne che permettono di passeggiare nelle giornate invernali, e non solo. Lungo il percorso alcuni contenitori di raccolta differenziata ci raccontano come per alcuni, anche questo, è stato un Natale opulento. Luci di Natale. Osservo la profondità di questi meravigliosi portici e mi rendo conto che alcuni contenitori son diventati giaciglio per molti: in quei contenitori, trasformati in letto e coperte, molti senza casa han trascorso la notte. Come, non è dato saperlo. Ombre di Natale. Ombre che non vogliamo vedere. Quei contenitori han riempito le pance di molti. Ora il contenuto, muta. Un contenitore che contiene lenti respiri, umani. Quel contenitore ricorderà una catena di persone sfruttate. Prima e dopo. Ombre “scansate”, da molti. Ombre avvolte in contenitori che hanno avuto la funzione finale del far felici molti. Ora, non più: al loro interno si odono respiri, profondi, lenti, continui, umani, ma che procurano fastidio. Nessuno li immortala neppure su Facebook: non aiutano ad incrementare le amicizie. Meglio immortalare con fotografie le luci, fa più cool. Continuo il mio cammino lungo i portici. Appena terminati quelli mi imbatto in un cartellone pubblicitario: un quotidiano torinese mette “in palio” un posto di lavoro e spesa gratuita per un anno. Il paradosso è che un gruppo di persone sta discutendo in quale mensa potersi recare: sono in cassa integrazione, in mobilità, disoccupati. Alcuni a causa di queste “storture del mercato” hanno perso anche la famiglia. Torino, una città, come ha anche ricordato il Vescovo, conta 50 mila persone in cig e ventimila in mobilità. Non parliamo di quanti precari nella scuola continueranno nella stessa direzione. “E’ il mercato, bellezza”, risponderebbero molti che hanno a cuore solo l’accumulo di capitale e non il proporre soluzioni per evitare l’accumulo di ombre. Che società è quella che mette tutto a concorso? Quanta volontà politica di questo Governo? A mio modo di vedere, poca. Meglio evitare le ombre . Continuo il cammino e incontro alcune persone che discutono su di un nuovo master online, capace di permettere l’accumulo di tre punti in graduatoria senza neppure muoversi da casa. Basta pagare. E il plauso è assicurato da chi ha le spalle coperte, da una famiglia ricca. “E’ il mercato, bellezza”. Vince chi più spende. Spende chi più ha. Una corsa falsata. La corsa dovrebbe terminare con il ciclo universitario, ma va avanti con il sistema a punti, da comprare. “Aziendalizzazione del sistema scolastico”! Tristezza. Prima di arrivare a Porta Nuova sento discutere animatamente alcune persone su alcune visite specialistiche: troppo lunghi i tempi d’attesa. Per altri, meglio ricorrere al privato. Chi più ha, più spende, anche nella sanità. Arrivo finalmente a Porta Nuova. Cerco i cartelloni con i treni: sono curioso di sapere quanti treni sono stati “tagliati”. Molti. Moretti, dimettiti. Venezia, stop. Trieste, stop. Lione, stop: anzi, un bus ha sostituito il treno. Parigi? Bho! Come numerose altre località. Cerco una delle tante fontanelle per placare la sete. Mi rendo conto che non ci sono più: la privatizzazione dell’acqua è già cominciata. Da Torino Porta Nuova.
Un pensiero in questo fine anno a tutte le ombre: a chi è in cig, in mobilità, disoccupato, escluso.
Romano Borrelli Torino
Fonte: http://romanoborrelli.wordpress.com...re-le-ombre/
p.s. Articolo pubblicato il 29 Dicembre 2009 a pagina 32 di: la Repubblica.
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