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 Naufragio al largo della Libia, 21 corpi ripescati
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mimc
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Inviato il il 19/07/2003 :  11:00:13  Guarda il profilo di  Visita il Sito di mimc  Rispondi Citando
Naufragio al largo della Libia, 21 corpi ripescati. Il ministro: «Meno visti e pił controlli»
Altri morti in mare mentre Pisanu chiede all'Europa il pugno di ferro

Si rinnova la tragica sequenza dei viaggi della morte: 21 corpi sono stati ripescati al largo della costa libica dopo il naufragio della carretta sulla quale cercavano di raggiungere l'Italia. Lo ha reso noto il quotidiano egiziano "Al Ahram". La nave trasportava 76 persone, 72 egiziani e alcuni marocchini. La polizia ha arrestato 27 cittadini egiziani e informa che altri 15 sono riusciti a fuggire. Impossibile, come al solito purtroppo, sapere esattamente il numero delle vittime.
Meno sfortunati i 184 migranti intercettati al largo di Lampedusa nella mattinata di ieri.

Nelle stesse ore il ministro degli Interni Pisanu, davanti ai partner dell'Unione europea allargata riuniti a Salisburgo, invocava una politica comune pił dura sul fronte immigrazione.

Tra i profughi arrivati nell'isola siciliana, bloccati a cinque miglia dalla costa alle prime luci dell'alba, 34 bambini e 23 donne. A raggiungere la carretta in legno di 12 metri erano state due motovedette della Guardia Costiera ed una delle Fiamme Gialle. I profughi provengono dall'Africa centrale e dall'Asia: fradici, impauriti, affaticati, in particolare i bambini secondo le testimonianze dei medici che li hanno visitati, sono stati trasferiti nel famigerato centro di "prima accoglienza" dell'isola dove gią si trovavano 14 liberiani sbarcati tre giorni fa. La Guardia di Finanza sta ora cercando di individuare gli scafisti.

«Nel giro di due giorni, quando saranno concluse le procedure di identificazione, verranno divisi in gruppi, in base alle etnie, e trasferiti in altri centri in Puglia e Calabria, dove potranno restare per un massimo di 60 giorni» ha detto Claudio Scalia, responsabile del centro.

E ancora una volta si ripropone il dramma del sovraffollamento. Nel solo centro di Lampedusa, come conferma a "Liberazione" la Guardia di finanza sono ora ospitate 290 persone rispetto alle 190 previste.

Da una soluzione civile della questione immigrazione restano lontani i paesi della nuova Europa allargata, riuniti ieri per il quarto incontro del forum di Salisburgo. E l'intervento del ministro Pisanu ha saputo solo sollecitare collaborazione e aiuti finanziari dagli altri paesi alla politica repressiva in atto in Italia: «Vale la pena di studiare "quote europee" di permessi di soggiorno regolari - ha detto Pisanu - da offrire ai Paesi che vogliono contrastare, con la nostra collaborazione, l'immigrazione clandestina», ovviamente mettendo in atto «una severa politica dei visti e ulteriori misure per il controllo degli ingressi».

Fulvio Vassallo Paleologo, dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione, denuncia «l'ennesima svolta repressiva da parte del governo». «Sulle politiche dell'immigrazione», spiega il giurista, «non c'č accordo in Europa e quindi le proposte del ministro lasciano il tempo che trovano». L'accordo del resto era gią mancato al vertice di Siviglia del 2002, e a quello di Salonicco del giugno scorso quando l'Italia propose la costruzione dei "Centri di permanenza europei" e lo stanziamento di risorse per il finanziamento delle polizie "anti-immigrato" e dei viaggi di rimpatrio dei profughi espulsi. Il tutto incontrando fortunatamente l'ostruzionismo di paesi come la Germania, a pił alta tradizione in materia di immigrazione. «I soldi non verranno stanziati, le quote di cui parla il ministro sono insignificanti rispetto alle esigenze del mercato del lavoro» afferma Vassallo Paleologo. E un problema drammatico resta aperto: «le norme sul diritto d'asilo vanno cambiate totalmente nel rispetto dell'articolo 10 della nostra Costituzione».

Giuliano Rosciarelli


Fonte:www.liberazione.it
(19 luglio 2003)
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