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Il digiuno: problema di coscienza? - mercoledì 5 marzo 2003 at 06:32

Oggi mercoledi' delle ceneri, Giovanni Paolo II convoca tutti i cattolici ad una giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Iraq.
Il Papa, con questo annuncio fatto il 23 febbraio, ha messo in crisi i partiti italiani che si ispirano ai valori cristiani, totalmente o parzialmente, poiche' gia si sono delineate le posizioni sul digiuno fra gli esponenti politici, in coloro che dicono di aderire, coloro che dicono ni e coloro che dicono no.
Insomma ha fatto uscire tutti quanti allo scoperto.
Anche se certi parlamentari della maggioranza parlano di problema di coscienza, e' palese che il motivo reale per cui Giovanni Paolo II ha indetto tale manifestazione sia da ricercarsi nel grandissimo impegno, diplomatico, morale-politico che il Vaticano sta mettendo in campo, al fine di scongiurare la guerra in Iraq, (la quale non puo' che sortire effetti disastrosi), a cui vuol far corrispondere chiarezza in termini di fatti (contrari all'intervento sin qui non visti) da parte di chi ha come bacino elettorale i cattolici, in toto od in parte.
Quindi, il digiuno di oggi altro che problema di coscienza, e' un problema di scelte politiche.
In particolare in Forza Italia e nell'UDC per forza di cose la non adesione provochera' un terremoto;
in F.I. infatti la rappresentanza cattolica e' nutrita ed addirittura il suo leader nostro
Premier non sono poche le volte che dice di considerarsi l'erede di De Gasperi, mentre
nell'UDC gli elettori sono in gran parte cattolici, (tanti presenti anche alla manifestazione per la pace di Roma), ed il Papa e' come se dicesse (dice) ai rappresentanti di questo elettorato:
bisogna dimostrarlo di essere un buon cattolico in quanto non e' conciliabile per la Chiesa
l'essere cattolico con l'essere a favore di una guerra preventiva e se non lo si e' a favore,
dovete far corrispondere a tale pensiero un conseguente comportamento in Parlamento.
mimc

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