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RcAuto, nessun accordo fra Ania e Consumatori - giovedì 30 gennaio 2003 at 15:56
Fallito l'incontro al ministero delle Attività Produttive
tra Ania e consumatori. Marzano: "Intesa impossibile"
Rc auto, niente accordo
E' guerra per i rimborsi
I consumatori vogliono il risarcimento per tutti gli utenti che avevano polizze con le compagnie condannate dall'Antitrust


ROMA - Niente accordo. Sugli aumenti ingiustificati delle polizze Rc auto la guerra tra le associazioni dei consumatori, che insistono nel chiedere rimborsi, e le compagnie assicurative continua. E una valanga di ricorsi, con annessa richiesta di risarcimento, si appresta a intasare gli uffici dei giudici di pace.
L'atteso incontro di stamattina tra l'Ania (che rappresenta le compagnie), i consumatori e il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, non ha infatti prodotto risultati, tanto che lo stesso ministro ha dovuto registrare "l'impossibilità di un accordo". Ancora Marzano dice che "tutto resta come prima". Vale a dire, con le associazioni che invitano gli utenti "danneggiati" a chiedere il rimborso e le compagnie che si preparano a resistere nelle sedi giudiziarie competenti. E' un braccio di ferro che si trascina da tempo, e che minaccia di durare ancora a lungo.
Tutto inizia nel luglio 2000, dopo la condanna inflitta dall'Antitrust a 17 compagnie assicurative che, nel periodo 1995-2000 hanno violato le regole della libera concorrenza, scambiandosi informazioni e formando un "cartello". Allora l'Antitrust colpì duro, e comminò una megamulta da 700 miliardi di lire alle compagnie. Tra queste, alcuni colossi del settore, come la Ras, la Sai, le Generali, il Lloyd Adriatico.

All'epoca l'Ania protestò vivacemente, mentre le associazioni dei consumatori iniziarono a sentire aria di rivincita. Ma il vero "colpo" per gli utenti arrivava pochi giorni fa, il 15 gennaio 2003, quando una sentenza della Corte di Cassazione stabilisce, accogliendo la tesi di Intesa consumatori, il seguente principio: "Se il cartello danneggia il consumatore, scatta il risarcimento". Si apre così la strada alla valanga di richieste di rimborso, che secondo le associazioni potrebbero riguardare fino a 18 milioni di cause dinanzi al giudice di pace per una somma totale di oltre tre miliardi e mezzo di euro.

Così i leader delle organizzazioni che rappresentano gli utenti hanno rilanciato la loro battaglia, mettendo su Internet i moduli per la richiesta di rimborso (oltre 50.000 modelli sono stati scaricati dal Web in pochi giorni), e dicendosi intanto disponibili ad una trattativa con l'Ania per una conciliazione "amichevole" della vertenza.

Conciliazione che non è arrivata, malgrado l'odierno tentativo al ministero delle Attività Produttive.
E sembrano scarse anche le speranze di una nuova convocazione. "Le posizioni rimangono distanti - ha detto Marzano - e se si vuole continuare, devono arrivare segnali entro stasera".

Per il momento, quelli che arrivano sembrano al contrario segnali di una nuovo rilancio della battaglia giudiziaria. Intesa consumatori annuncia che sono già stati riempiti 300 mila moduli per la richiesta di rimborso, e sempre secondo l'organizzazione che riunisce quattro associazioni per la difesa degli utenti (Abdusbef, Codacons, Federconsumatori e Adoc) da Internet sono stati scaricati finora "tra i 4 e i 5 milioni di moduli". Arriva infine anche la conferma della manifestazione pubblica del prossimo 3 febbraio, quando sotto la sede dell'Ania i moduli saranno distribuiti ai cittadini.

(30 gennaio 2003)


Fonte: Repubblica online

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