News Item

View All News Items

Primarie e Provvidenza Rossa - venerdì 29 luglio 2005 at 20:17

Roma. Possono succedere cosa strane, o perlomeno inaspettate, nel caldo torrido del Luglio romano. Può succedere che qualcuno non sia ancora in vacanza avendo giurato a sé stesso di lavorare su una tesi di laurea, e può succedere che qualsiasi distrazione sia valida per lasciare libri e computer a marcire sulla scrivania. La distrazione di oggi è stata servita su un piatto d'argento: alle 15, libreria "amore e psiche", due passi dal Pantheon, la conferenza stampa che apre la campagna elettorale di Fausto Bertinotti verso le primarie. Non si può mancare. Abbandoniamo penna e libri, e ci dirigiamo con curiosità verso quella che crediamo comunque essere una conferenza stampa come tante.
Pare proprio che non sia così, invece. La libreria -che, per inciso, è la stessa che organizzò un affollatissimo dibattito sulla nonviolenza alla presenza di Pietro Ingrao- è piccola e colma fino all'inverosimile. Ma questo è niente. Mentre ci avviciniamo sentiamo il dialogo tra due signore: "che succede?", "mah, pare che ce sta Bertinotti". Che stava succedendo? Stava succedendo che la libreria era piena, sì, ma di giornalisti. Ma, a differenza delle "normali" conferenze stampa, questa volta c'era qualche centinaio di persone a voler ascoltare, partecipare. Tutti intorno alla libreria. E così in pochi minuti il placido incontro con i giornalisti si è trasformato in un blocco stradale, accettato con filosofia dai vigili urbani e assistito da monitor e casse esterni.
Molti clienti e amici della libreria, ma soprattutto passanti, pischelli o vecchietti che hanno interrotto la loro passeggiata per il centro e si sono seduti chi a terra, chi su un gradino, chi (molti) è rimasto in piedi per ascoltare con stupefacente partecipazione un incontro che si è trasformato in un dialogo. Per ascoltare prima di tutto la presentazione della campagna che sosterrà la candidatura di Fausto Bertinotti alle primarie di Ottobre. Una campagna che parte dai bisogni, da un "io voglio" stampato su manifesti e post-it che sarà ognuno di noi a riempire, a partire dalla propria condizione, dai propri disagi, dai propri desideri.
Ma perché Bertinotti ha scelto di candidarsi alle primarie? Perché la politica è in una crisi profonda, perché per rinnovarla e riformarla è necessario fare tesoro di nuove forme di partecipazione diretta. Ma soprattutto per stabilire un principio: che nessuna regola impone che la guida di una coalizione sia monopolio della sua componente moderata. Che la sinistra radicale ha le carte in regola per intervenire al livello del governo. E lo dimostra la diffusione che nel paese trovano le istanze che il movimento e la sinistra alternativa hanno portato avanti in questi anni: la pace, i diritti del lavoro, la difesa dei beni comuni. Il blocco stradale applaude.
I giornalisti fanno il proprio mestiere e le domande sono quasi scontate. Quali punti sono irrinunciabili per Rifondazione per partecipare a un governo? Risposta: il no alla guerra, perché non è Rifondazione a stabilirlo ma l'articolo 11 della Costituzione. Il blocco stradale approva. E poi un dialogo su cosa potrebbe aggiungersi a quell'io voglio che caratterizza la campagna. I giornalisti provocano "e se ci fosse scritto sicurezza?". Dipende da quale sicurezza. Sicurezza di avere una pensione, di avere un lavoro, di poter andare a scuola, di avere accesso alle cure. Ma è ovvio che la giornalista si riferisce a pacchetti anti-terrorismo e simili. Si torna a parlare di pace, ma anche della necessità di un ragionamento sul perché dell'aggressività, fino a quella quotidiana, nella società.
Il botta e risposta prosegue a lungo, fino a raggiungere un culmine di elaborazione filosofica quando i gestori della libreria si impadroniscono del microfono e affermano che all'"io voglio" aggiungerebbero "recuperare l'umanesimo del marxismo". Qualcuno applaude, qualcuno resta indeciso, molti mantengono un'aria interrogativa. In conclusione si azzardano pronostici. E' Bertinotti a fare il calcolo: lui punta al 51%, e quella sarebbe la vittoria. Considerando il consenso che ha Rifondazione, partiamo dal 12%, ogni voto al di sotto è una sconfitta, ogni voto al di sopra è guadagnato. Ma, ribadisce, si corre per vincere, e la "provvidenza rossa" ci aiuterà.
Questa è la chiusura, con applausi a scroscio provenienti dalla strada. Tanto che Bertinotti esce dalla libreria a salutare e a dire che quell'accoglienza è già un successo tanto grande che le primarie non servirebbero più. Ma, soddisfazione e battute a parte, la folla e l'accoglienza di oggi pomeriggio ha fatto stupire e ragionare tutti i presenti. Perché una tale folla di persone in un pomeriggio afoso sospendono le proprie attività per partecipare a un'incontro politico? Non stiamo parlando di militanti politici, di ceto di movimento e delle solite poche facce che abitano minicortei e micropresidi. Ragazze e ragazzi mai visti, in ciabatte e occhiali da sole ad ascoltare, commentare, applaudire un dialogo sulle elezioni del prossimo anno. Non si tratta di elettori di Rifondazione. Si tratta di persone che probabilmente a un comizio con bandiere di partito non avremmo mai incontrato. Ma che con noi condividono qualcosa, evidentemente. La paura di un futuro di guerra e precarietà, per esempio, e la volontà di cercare un'altra strada. Bè se le primarie serviranno a far esprimere questa paura e questa speranza che in molti rischiano di restare silenti sarà già un bel risultato.

massimo
martedì 26 luglio 2005


Fonte: www.diamocideltu.net




Petizione per l'Energia Solare



Download Versione integrale Libro




home page


Per inviare una tua notizia alla redazione, posta qui:

news per la redazione altomesima



Powered by Web Wiz Site News version 3.05
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide