News Item

View All News Items

Immigrati in Italia, quasi 3 milioni - lunedì 9 maggio 2005 at 17:16

Le anticipazioni dal dossier di Caritas e Fondazione Migrantes
Aumentano il numero e il ritmo di crescita. Al Nord il 60%
Immigrati in Italia, quasi 3 milioni
"Serve una normativa più organica"

"Istituzioni titubanti nell'affrontare il problema delle quote
e nell'adottare meccanismi flessibili di collocamento"

ROMA - Erano solo 140 mila nel 1970. Poi sono
diventati oltre un milione nel 1997, quindi quasi tre milioni nel 2005, con un'incidenza del 5 per cento sulla popolazione ormai vicina alla media europea, anche se ancora lontana dal 9 per cento di Austria e Germania. Questi i primi dati salienti delle anticipazioni sul "Dossier statistico immigrazione 2005" realizzato dalla Caritas italiana, dalla Caritas di Roma e dalla Fondazione Migrantes e che uscirà il prossimo ottobre. Una presenza, quella degli immigrati, divenuta sempre più rilevante nella società italiana e che per questo richiede - si legge nel Dossier - una normativa più organica, per non restare "a metà del guado". Nell'indagine anche un capitolo tutto dedicato alla storia dell'immigrazione in Italia.

Gli ultimi trent'anni. Il dossier prende in esame i primi flussi di immigrazione (negli anni Settanta e Ottanta), analizza poi il periodo dell'emergenza (tra la fine degli anni Ottanta e la fine degi Novanta) e arriva a quello che si può definire "il periodo dell'organicità limitata e contrastata" (dalla legge Turco-Napolitano del 1998, all'attuale legge Bossi-Fini). In un quadro legislativo che anche a livello europeo (come ricordato nel Libro Verde elaborato dalla Commissione europea all'inizio del 2005 con l'intento di favorire una politica migratoria comune) appare ancora incompiuto e nebuloso.

Il ritmo di crescita. Oltre al numero (2 milioni 730 mila a fine 2004, di cui un milione 289 mila provenienti dall'Europa, 647 mila dall'Africa, 472 mila dall'Asia, 314 mila dall'America, 7 mila dall'Oceania o apolidi) aumenta anche il ritmo di crescita degli immigrati: 130 mila nuovi arrivi dall'estero in un anno, di cui 88 mila per ricongiungimenti familiari).

Diffusione e normalizzazione. Il dossier evidenzia la diffusione degli immigrati su tutto il territorio: 60 per cento al Nord, 30 per cento al Centro, 10 per cento al Sud. Si rileva una certa normalizzazione dal punto di vista demografico, con prevalenza dei coniugati, elevata incidenza dei minori (un quinto dei residenti) e consistente numero di nati da entrambi i genitori stranieri (33.691 nel 2003 e, secondo la proiezione del Dossier, quasi 40 mila nel 2005).

Residenza e stabilità. Il Dossier rileva una crescente tendenza alla stabilità di residenza, con circa il 60 per cento della popolazione straniera soggiornante da più di 5 anni e 320 mila immigrati che, nel corso di questi anni, hanno acquisito la cittadinanza italiana. Cresce il fabbisogno di forze lavoro aggiuntive da parte del mercato occupazionale italiano, con un'incidenza dei lavoratori immigrati vicina all'8 per cento delle forze lavoro.

I problemi. Al processo irreversibile di strutturalizzazione dell'immigrazione, sottolinea la Caritas, dovrebbe corrispondere una visione organica convinta e proiettata nel futuro. Il nodo della politica migratoria in Italia, invece, sta nel collocarsi a metà: si ha coscienza che è impossibile tornare indietro, ma si è titubanti nell'affrontare il problema delle quote e nell'adottare meccanismi flessibili di collocamento quale era la sponsorizzazione, che certamente la formazione in loco, oltre tutto molto costosa, non è in grado di sostituire.

L'integrazione. Gli immigrati sono anche i nuovi cittadini, e per loro - suggerisce il Dossier - serve un progetto più deciso di integrazione che, banditi definitivamente xenofobia e razzismo, rimedi alle vessazioni di tipo burocratico, elimini le disparità, finanzi le attività necessarie per facilitare l'integrazione (scuola, casa, rimesse, credito, associazionismo, servizio civile dei giovani immigrati), riveda la normativa sulla cittadinanza e faciliti la partecipazione degli immigrati tramite il diritto di voto amministrativo, in un contesto societario "unitario quanto ai valori e alle regole ma rispettoso delle diversità".

(9 maggio 2005)


Fonte: La Repubblica online


Download Versione integrale Libro




home page


Per inviare una tua notizia alla redazione, posta qui:

news per la redazione altomesima




Powered by Web Wiz Site News version 3.05
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide