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Elezioni e analisi del voto - venerdì 8 aprile 2005 at 18:07

I numeri delle varie forze politiche e il confronto con le precedenti tornate
Elezioni e analisi del voto
Vola l'Unione, crolla la Cdl
Ingenti flussi si sono spostati da una coalizione all'altra

di PIETRO COMITO

Vibo Valentia. UN trionfo per il centrosinistra, una disfatta per il centrodestra. Vola l'Unione, crolla la Casa delle libertà. La lettura dei numeri relativi alle elezioni regionali e comunali e il loro confronto con i dati delle precedenti competizioni indicano in modo palese un quadro politico totalmente rivoluzionato. Cresce la fiducia attorno ad un centrosinistra al gran completo e dalle idee chiare nonostante la forte diversità tra le varie componenti, viene invece bocciato senza mezzi termini, soprattutto nel Vibonese, un centrodestra sin qui dominato dagli individualismi, dalle lotte intestine e dall'assenza di progetti credibili. I dati delle liste regionali nella circoscrizione vibonese mostrano una dirompente crescita di Ds e Margherita, attestatisi al 15,7%. Il primo partito della provincia, per appena 33 preferenze di scarto, è quello dei Ds che con 14.198 voti recuperano gli oltre 4 mila persi alle provinciali del giugno 2004. Il partito, d'altro canto, con la sorprendente elezione di Bruno Censore che ha avuto la meglio sull'uomo forte del partito Paolo Barbieri, è destinato a veder mutare radicalmente gli equilibri interni. Una crescita, quella dei Ds, che si dimostra anche in città in occasione delle comunali, con la conquista di 2.698 voti, pari al 12,4% dei consensi: un punto e mezzo percentuale in più rispetto alle amministrative del maggio 2002.
Le ultime regionali sono state anche le elezioni della Margherita (14.165 voti di lista) e di Pietro Giamborino che ha sfiorato il tetto delle 8 mila preferenze, con un eloquente divario tra gli altri due candidati del suo partito, Gregorio Ciccone e Antonella Rotella. La vittoria di Giamborino in parte conferma la sua popolarità e la sua forza elettorale e in parte è frutto dell'efficace sostegno del presidente della Provincia Gaetano Ottavio Bruni, che ha affiancato il suo uomo di fiducia in ogni momento della competizione. Un successo, quello della Margherita, che assume proporzioni ancora più elevate con le amministrative in città. Il partito di Rutelli ha conquistato 4.239 voti, pari al 19,6%: 5,5 punti percentuali in più rispetto alla tornata del 2002. Le ultime elezioni, dunque, da un lato hanno dimostrato ancora una volta come il vero leader della Margherita sia proprio Bruni - una superiorità politica e elettorale che anche chi all'interno del partito non ha condiviso l'impostazione della campagna elettorale alla fine sarà costretto ad accettare - dall'altro rappresentano la definitiva consacrazione di una forza politica, la Margherita, destinata a raccogliere quel consenso che caratterizzava la vecchia Dc.
Terzo partito della coalizione di centrosinistra è invece l'Udeur. Qui l'uomo forte è Antonio Borrello, che è entrato in consiglio regionale perché presente nel listino di Loiero ma che, al tempo stesso, al di là dei contenuti della legge elettorale, ha ottenuto un volume di consensi che rappresenta la più efficace legittimazione politica. Il partito di Mastella ha ottenuto 8.854 voti, il 9,8% dei consensi. Il solo Borrello ha conquistato 6.158 voti, 150 in meno rispetto alla competizione regionale precedente, quando guadagnò un posto in consiglio regionale ma grazie al sostegno del Partito popolare, all'epoca il più forte di tutta la coalizione di centrosinistra. Anche in città l'Udeur è la terza forza dell'Unione, con 1.960 voti, il 9% dei consensi e 4 seggi conquistati in consiglio comunale. Sul territorio, dunque, Borrello e amici crescono in modo vertiginoso: rispetto alle provinciali del giugno scorso, infatti, l'Udeur ha più che raddoppiato il suo bacino elettorale.
Più che contraddittorio, come d'altronde era nelle previsioni, il dato del cartello politico Progetto Calabrie-Italia dei valori-Comunisti italiani. Alle regionali, grazie soprattutto alle affermazioni personali di Cesare Pasqua, Nino Potenza e Nunzia Rombolà, la lista ha sfiorato il tetto delle 6 mila preferenze, conquistando un lusinghiero 6,6%. Alle comunali, invece, soprattutto a causa dello scarso peso politico e elettorale di Italia dei valori e Pdci in città, il cartello, con soli 438 voti, non è andato oltre il 2%. Un risultato complessivo che ha vanificato l'ottima attestazione di Giovanni Pasqua che da solo ha ottenuto 141 preferenze.
Nella coalizione di centrosinistra perde relativamente quota lo Sdi, che ha deciso di sobbarcarsi per intero il peso dell'Unità socialista: 4.855 voti, pari al 5,4%, un decimo percentuale in più rispetto alle regionali del 2000, ma circa 2.400 voti e un punto percentuale in meno rispetto alle precedenti provinciali. Alle comunali, invece, ha conquistato il 5,3% e ha perso circa lo 0,8% rispetto alle amministrative del 2002.
Importante risultato, invece, quello ottenuto da Rifondazione comunista, che mostra una progressiva crescita dei consensi sul territorio: 3.553 voti pari al 3,9% alle regionali, 1500 voti e l'1,7% in più rispetto alle regionali del 2000 e circa 1000 voti e l'1,2% in più rispetto le provinciali del 2004. Il risultato delle comunali è ancor più indicativo della crescita del partito di Bertinotti: 717 voti pari al 3,3%, circa 500 voti e 2 punti percentuali in più rispetto alle elezioni del 2002.
Alle regionali può considerarsi tutto sommato positivo il risultato ottenuto dai Verdi, che hanno sostenuto l'intero peso del cartello Uniti per la Calabria, con gli alleati del Psdi scarsamente radicati sul territorio e i Liberaldemocratici praticamente inesistenti. Il 3,3% alle regionali fa registrare una flessione dello 0,4% rispetto alla competizione del 2000, ma una crescita di quasi un punto rispetto alle provinciali del 2004. Il risultato elettorale può considerarsi, però, più che positivo prendendo in considerazione il dato comunale: 1056 voti, pari al 4,9%, il 2,8 in più rispetto alle comunali del 2002.
Deludente, invece, la competizione elettorale del Psdi, che con 433 voti, alle comunali non supera il 2%. Ne fa le spese Guido Arcuri, primo della lista con 116 voti, che non entra in consiglio per l'esiguo numero di voti di lista.
Praticamente non impegnato nell'Unità socialista alle regionali, il dato di Socialismo è Libertà è da considerarsi più che positivo a livello comunale, con 1.372 voti acquisiti, pari al 6,3%: un consenso che è valso la conquista di ben 3 seggi nel civico consesso.
Per la Casa delle libertà, invece, le ultime elezioni sono state un'autentica Caporetto. Cresce il dissenso verso i partiti, gli uomini e la politica del centrodestra, consequenzialmente cala vertiginosamente la fiducia elettorale. Il tracollo più clamoroso è quello di Forza Italia. Alle regionali, nel Vibonese, il partito di Berlusconi ha ottenuto 8.474 voti pari al 9,4% dei consensi. Le affermazioni personali dell'assessore regionale uscente Niuccio Mangialavori (4.674 voti) e Domenico Romano Carratelli (2.201) sono servite a recuperare 2.200 voti e 3 punti percentuali rispetto alle provinciali, ma non ad arginare la regressione di 2,3 punti e di oltre 2000 voti rispetto alle regionali del 2000. Ma il dato più preoccupante è quello che si registra sulla città. Il candidato sindaco Valerio Grillo, espressione degli azzurri, è stato letteralmente surclassato dal candidato sindaco del centrosinistra Franco Sammarco ed ha ottenuto centinaia di voti in meno rispetto a quelli delle liste che lo sostenevano. Il partito del quale è espressione alle comunali del 2002 si era attestato quale prima forza della città con circa 3.500 voti e il 16,1% dei consensi. Oggi, dopo l'esodo di numerosi esponenti di spicco, sprofonda di quasi 8 punti percentuali ottenendo soli 1.852 voti. Una bocciatura eloquente per una direzione provinciale ormai allo sbando. A meno che non si nasconda ancora una volta la polvere sotto il tappeto, la ricostruzione dovrebbe ripartire dall'azzeramento dei vertici provinciali.
Con l'acuirsi della frattura interna tra Basile e Bevilacqua, ormai divenuta pressoché insanabile, ha ceduto anche Alleanza nazionale, che alle regionali ha conquistato 7.462 voti pari all'8,3%, poco meno di 2000 voti e il 2,5% in più rispetto alle provinciali, ma oltre 1000 voti e un punto in meno rispetto alle regionali precedenti. Il dato elettorale è tutt'altro che confortante in città. Il partito, che si era attestato oltre il 13% alle comunali del 2002, ha perso centinaia di voti fermandosi all'11,4.
L'unico partito della Casa delle libertà che sul territorio provinciale ha retto l'impatto, riuscendo peraltro a piazzare l'assessore uscente Franco Stillitani in consiglio regionale, è stato l'Udc, con 11.158 voti e il 12,3%. Un risultato positivo, che aumenta il consenso rispetto alle provinciali di ben 3 punti. D'altro canto, però, l'esito delle comunali ha, paradossalmente, il sapore di un'autentica disfatta. Nonostante all'interno della lista fossero conglobate anche forze dell'ex Cud, il partito ha ottenuto 2.349 voti pari al 10,8%, quindi circa 1000 voti e il 3,6% in meno rispetto alle comunali del 2002. In sostanza l'unico ad uscire vincitore da questa tornata, per lo Scudocrociato, ma solo elettoralmente, è Franco Stillitani.
Per il Nuovo Psi, che ha optato per la corsa in autonomia presentando come candidato sindaco Franco Carchedi, il dato elettorale è ancora più contraddittorio. Con 3.464 voti e il 3,8% il partito perde rispetto alla media regionale, ma cresce nel raffronto con le elezioni provinciali del 2004 di circa un punto e mezzo percentuale. La grave flessione, invece, si è avuta in città. Nonostante il cartello formato con il Partito liberale (soggetto politico scarsamente radicato) con 440 non è andato oltre il 2%. In sostanza, in città, il partito di Carlo Pantano ha perso l'1,1%.
Questo è il punto della situazione. Da un lato il centrosinistra che, anche nel Vibonese, vede crescere il prepotentemente il consenso delle forze moderate e, progressivamente, con costanza, quello dei soggetti politici della sinistra alternativa. Dall'altro una Casa delle libertà della quale oggi si raccolgono solo macerie e che, dopo una sconfitta a livello regionale e comunale ancora più pesante di quella dalle proporzioni di per sé già elevatissime subita alle provinciali, è attesa dalla definitiva "resa dei conti".

8 aprile 2005


Fonte: Il Quotidiano della Calabria online


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