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Riforme, incidenti al Senato - martedì 22 marzo 2005 at 13:29

L'opposizione protesta in aula. E in Transatlantico insulti
e rissa sfiorata tra Bordon (Margherita) e Compagna (Udc)
Riforme, incidenti al Senato
L'Unione grida: "Vergogna"

Ma a fine mattinata l'assemblea riesce a votare tutti gli articoli
Prodi: "Ricatto leghista". Castelli: "Dittatura della minoranza"

ROMA . Seduta sospesa, tensione e insulti oggi in Senato: a randere incandescente il clima tra maggioranza e opposizione, il dibattito sulle riforme. Con i senatori dell'Unione che hanno inscenato una protesta contro l'approvazione delle norme che modificano la Costituzione. Anche se poi, malgrado incidenti e interruzioni, tutti gli articoli del disegno di legge sono stati approvati: ora manca solo l'ok al provvedimento nel suo complesso, previsto per domani.

Ma veniamo alle proteste. Durante i lavori, nell'Aula di Palazzo Madama, a un momento convenuto tutti i senatori del centrosinistra si sono alzati in piedi agitando un cartello con scritto "Giù le mani dalla Costituzione", gridando "Vergogna, vergogna". Il presidente di turno Francesco Moro ha mandato subito i commessi a strappare i cartelli dalle mani dei contestatori, mentre dai banchi del centrodestra è partito il grido "Buffoni". La seduta è stata sospesa.

E intanto, anche in Transatlantico, rissa sfiorata tra il capogruppo della Margherita Willer Bordon e il senatore dell' Udc Luigi Compagna. I due parlamentari si sono insultati e per poco non sono venuti alle mani: solo l'intervento di alcuni colleghi, che hanno diviso i due, ha evitato il peggio.

Tutto è iniziato da un giudizio di Compagna sugli incidenti in aula: "Si è trattato di un episodio di squadrismo" ha detto. Bordon, che era lì vicino, ha subito risposto: "Compagna, di squadrismo, se ne intende bene, viste le compagnie che frequenta". A questo punto il senatore dell' Udc, rosso in volto, gli ha urlato: "Questo è un discorso da str...". Bordon, mettendogli le mani sopra le spalle, lo ha insultato a sua volta: "Tu sei uno str...".

La scena è andata avanti ancora per un po', tra un "ma come ti permetti?" e un "ma guarda questo qua...", poi i senatori sono riusciti a separare i due contendenti.

Poco dopo, in aula, la seduta è ripresa. Ma sempre all'insegna di una grande tensione tra maggioranza e opposizione. A ricominciare le ostilità è stato il senatore della Margherita Roberto Manzione, che ha urlato e protestato perchè non gli veniva permesso di parlare.

A fine mattinata, comunque, l'assemblea ha concluso le votazioni, con l'approvazione di tutti i 57 articoli che compongono il testo. A questo punto resta solo il voto finale sul disegno di legge nel suo complesso. L'ultimo passo dell'iter parlamentare delle riforme è in programma per domattina.

Ma le proteste e gli incidenti di oggi sono al centro dei commenti politici. Ad esempio il ministro della Gustizia Roberto Castelli, in riferimento a quanto è accaduto, ha dichiarato: "Questi cercano di impedirci di votare. E' la dittatura della minoranza".

Molto diversa, ovviamente, l'interpretazione di Romano Prodi. Secondo il quale l'intera partita delle riforme è frutto di un ricatto: "Queste finte dimissioni, il fatto che il ministro si segga sui banchi della Lega e non sul banco del governo... è un ricatto del tutto palese". Prodi ha poi difeso il comportamento tenuto oggi in aula dai senatori dell'Unione: "Abbiamo ripetuto infinite volte - ha concluso - che non si può trasformare completamente la Costituzione con un dibattito soffocato come quello di oggi. E' una cosa assolutamente inaccettabile".

(22 marzo 2005)


Fonte: La Repubblica online


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