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L’ingiustizia italiana delle tariffe Internet - mercoledì 2 febbraio 2005 at 19:18

Dasà VV . I provider o fornitori di servizi Internet in Italia hanno attuato una politica delle tariffe davvero singolare che potremmo riassumere col motto “Facciamo finanziare agli svantaggiati i servizi per i vantaggiati” in linea con un certo modo di intendere il mondo tardo a finire.
Nelle città e nei luoghi economicamente più vantaggiati in termini di servizi e quindi dotati di copertura ADSL danno agli utenti la possibilità di abbonarsi ad Internet Nostop (24 ore su 24) pagando una quota fissa che si aggira intorno ai 40 euro mensili. In cambio è fornito un servizio di connessione medio con larghezza banda ad 1,2 Mbs nominale variabile da provider a provider che garantisce una qualità, alquanto accettabile, della navigazione nella rete.
Questa tariffa è stata giudicata dai sindacati dei consumatori, poco tempo addietro, come la più cara d’Europa ed informazioni non ho per dubitare dell’attendibilità di tale giudizio.
Nulla pare abbiano rilevato i sindacati dei consumatori sulle tariffe praticate dai provider ai tantissimi utenti italiani a cui Telecom non fornisce il servizio ADSL, e quindi sono costretti all’utilizzo della connessione, con i tanti provider italiani, con larghezza di banda di 56 Kbs.
Questi utenti siamo noi, quelli che abitiamo nei paesi di Calabria come di Lombardia o nei quartieri periferici delle città.
L’ingiustizia dove sta?
Ebbene, tempo addietro vi era la possibilità di avere un abbonamento Internet Nostop anche per gli utenti con modem tradizionale a 56 Kbs ad un costo “accettabile”, da qualche tempo tale privilegio è riservato soltanto agli utenti coperti dall’ADSL.
Con ciò si crea il paradosso che un utente utilizzante una connessione di 1,2Mbs, ossia 22 volte più veloce di un utente con connessione a 56Kbs, paghi molto di meno di un utente tradizionale oppure tenendo conto della rilevazione fatta dai sindacati consumatori sull’ADSL, che l’utente tradizionale paga molto di più di un utente con ADSL.
Facciamo un esempio concreto per meglio comprendere.
Un utente con connessione a 56Kbs che utilizzi Internet per 4 ore giornaliere al costo orario di 1,9 euro per 30 giorni paga 228 euro mensili rispetto ai 40 euro dell’utente ADSL.
Se poi facessimo la comparazione a parità di informazioni reperite o meglio di banda informativa consumata bisognerebbe moltiplicare i 228 euro per 22 volte ottenendo 5016 euro mensili contro i 40 euro.
Non voglio soffermarmi sulla qualità della navigazione a 56 Kbs e sulla non possibilità di utilizzare le tantissime informazioni disponibili online per un utente tradizionale poiché sarebbe superfluo.
Per chi avesse qualche dubbio, sui dati su citati, ricordo che il provider Fastweb, in una decina di città italiane, fornisce connessioni variabili da 10 Mbs a 100 Mbs ad un costo di 67 euro mensili (24 ore su 24) e, che 100 Mbs significa navigare ad una velocità 1828,5 volte superiore rispetto ai 56 Kbs.

mimc
2 febbraio 2005





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