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Pipe Grenci, l'impegno della Provincia - mercoledì 22 settembre 2004 at 19:37

Brognaturo. L'assessore provinciale Giovanni Vecchio rassicura il titolare dell'impresa
Pipe Grenci, l'impegno della Provincia

Brognaturo VV. Lo storico laboratorio delle pipe Grenci molto probabilmente non chiuderà. Dopo l'appello alle istituzioni da parte di Antonio e Vincenzo, i figli di Domenico Grenci, il fondatore dell'azienda morto alcuni anni fa, dalla Provincia è venuta una risposta positiva in termini di impegno a non far morire una fabbrica conosciuta in tutto il mondo per la creazione di un prodotto che aveva attirato l'interesse di personaggi importanti come l'ex presidente della Repubblica Sandro Pertini e il noto sindacalista Luciano Lama. L'intenzione di chiudere l'attività, come aveva spiegato nei giorni scorsi il titolare dell'azienda, è dovuta all'attuale congiuntura economica e alle difficoltà di mercato.
L'assessore provinciale alle Attività produttive Giovanni Vecchio ha incontrato Antonio Grenci per analizzare i termini del problema e cercare assieme una soluzione per far sì che l'azienda artigianale possa ancora produrre ed esportare in tutto il mondo le famose pipe di erice.
«Si è trattato di un incontro molto cordiale - ha dichiarato l'assessore - durante il quale abbiamo analizzato insieme la situazione, ripercorrendo la storia di questa antichissima attività artigianale, unica nel suo genere. A nome della Provincia - ha garantito Vecchio - ho assicurato il massimo impegno per la ricerca di soluzioni che possano scongiurare la chiusura e per il rilancio del laboratorio che per tanti anni ha rappresentato, e continua ed esserlo, una delle più alte espressioni dell'artigianato locale di qualità».
Prime risposte positive, dunque, per salvare e rilanciare un laboratorio che fonda le sue radici nella passione di una famiglia che da anni si dedica alla creazione di pipe trattando in maniera artigianale le ciocche di erice che crescono lungo i sentieri delle serre vibonesi. Antonio, 50 anni, medico, assieme al fratello Vincenzo, dopo la morte del padre avvenuta nel 1998, aveva proseguito nell'attività di famiglia, affrontando difficoltà di ordine economico e di mercato. Un mese fa la decisione di chiudere. Decisione che, dopo la mano tesa dalla Provincia e da altre istituzioni, potrebbe rientrare. Il che significherebbe anche salvare l'immagine di una Calabria sana e capace di inventarsi il lavoro.
(22 settembre 2004)



Fonte: Il Quotidiano della Calabria online


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