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La soluzione obbligata - domenica 19 settembre 2004 at 09:02

Dasà VV. Se si volesse fare una serena valutazione del contenuto (si fa per dire) che esprime il manifesto a firma dell'Amministrazione Comunale di Dasà, (dove a parte il Sign. Sindaco, non hanno i numeri reali da definirsi Maggioranza Consiliare con 6 Consiglieri di maggioranza contro 6 di minoranza -avrebbero dovuto firmare il manifesto in calce-) riguardante il Sottoscritto Consigliere, si dovrebbe senz'altro cosi' concludere: irresponsabili! politicamente s'intende.
Non si può anzitutto non cogliere in tale "manifesto" l'espressione della sottocultura di uno strisciante razzismo.
Come dire: "un lavoratore straniero" (regolarmente denunciato con domicilio in Dasà) vale meno di un "lavoratore paesano", per cui della perdita del suo posto di lavoro (come hanno riferito al "mio Assessore Provinciale") Lorsignori non se ne accorgono nemmeno, dimenticando sicuramente che i loro rispettabilissimi genitori, da emigranti, si saranno ritrovati nelle identiche situazioni in cui si trovano oggi i pochi nostri concittadini acquisiti (suppongo che il Sign. Sindaco non abbia già dimenticato di aver orgogliosamente festeggiato al sapere della Cittadinanza Italiana datagli a questi Concittadini).
In secondo luogo, resta ancora senza giustificazione (la Procura della Repubblica in questi giorni la sta ancora cercando) l'ordinanza di sospensione della falegnameria Valentino.
A parte l'approssimazione con la quale si è proceduto: chi non distingue, (chissà per quale motivo?) tra il titolare ed un collaboratore di una azienda, (questo ha fatto "ridere a crepapelle e divertire i Cittadini di Dasà" molto piu' di qualche altra battuta citata nel loro manifesto) dovrebbe non occupare posti di responsabilità amministrativa; non hanno ancora spiegato ai Cittadini chi abbia compiuto l'accertamento sull'inquinamento causato dalla falegnameria a Dasà (almeno quattrocento cittadini negano!), infine, perché una decisione di tale gravità, e certamente politicamente impopolare , è stata presa senza quanto meno informare i membri della giunta comunale (escluso qualcuno)?

Onestamente, non vi pare un indegno papocchio?

In ogni modo, date le nobili premesse del loro comune sentire, sono queste le risposte che ancora sono dovute ai Cittadini, i quali non meritano le esternazioni di un potere arrogante che con manifesti privi di contenuto e di equilibrio, attraverso il ricatto emotivo (la mancanza di lavoratori paesani nell'azienda: insieme ai tre extracomunitari regolarmente assunti, ci sono però anche tre paesani -Valentino, Capano e Fusca-) in realtà nasconde il "male" con l'apparenza del "bene".

Sono questi gli argomenti che hanno portato chi scrive alla dissociazione dall'operato di questa Amministrazione Comunale del dire non dicendo e del non dire dicendo, dell'ambiguità e dell'ipocrisia.

(Quanti abusivismi in paese, caro Concittadino, ti vengono in mente?).

Rimanendo in tema di abusivismo e di salute pubblica, chiedo a Lorsignori Illustrissimi Amministratori, quante denunce di vario genere o richieste riguardo la tutela della salute ed incolumità pubblica sono pervenute a codesta Amministrazione Comunale?

Non voglio dimenticare prima di concludere, riferendomi alla giustificata preoccupazione dell'Amministrazione Comunale di "maggioranza", sul tema della "decimazione della nostra comunità" a causa di tumori provocati da inquinamento ambientale da parte delle nostre "megagalattiche" fabbriche (non ho ancora capito a quali studi oncologici effettuati si riferiscono -questo è un'ingiustificabile terrorismo psicologico-), di consigliare il Sign. Sindaco a procedere con ordinanza d'urgenza, al seppellimento totale di queste fabbriche o di elargire ai Cittadini, particolari contributi per favorire l'acquisto di apposite maschere antigas.

A meno che, per concludere, presi come sono dal loro immane io , non pensino di manipolare la realtà e di annientare il Vostro senso critico di Persone e di Cittadini.

Coraggio: dimettetevi!

Riservo le altre "verità nascoste" in un eventuale prossimo numero.

Da umile Consigliere Comunale di "minoranza", chiedo scusa ai Cittadini di Arena ed Acquaro, per l'arrogante comportamento dei miei Colleghi di "maggioranza" di aver con i loro manifesti imbrattato i muri dei due comuni (ancora nessuno ha capito il motivo di tale gesto).

Chiedo ancora scusa se mi sono dilungato abbastanza, ma non avrei certamente potuto farne a meno, considerando il gran numero di Concittadini che continuano ad essere solidali nei miei confronti, dopo gli eventi successi in paese.

Enrico Cognetta, Consigliere Comunale;
orgogliosamente Dasaese

(19 settembre 2004)






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