Provincia. Nulla di fatto al termine dell'interpartitica di ieri sera dei partiti di centrosinistra
Per la giunta ancora una fumata nera
Tra oggi e domani però Bruni dovrebbe avere i nomi per il nuovo esecutivo

Vibo Valentia . IL consiglio provinciale sarà convocato il prossimo 3 agosto e in quella sede sarà annunciato ufficialmente il nuovo esecutivo. Il presidente Ottavio Bruni, ieri sera, nel corso dell'interpartitica di centrosinistra è stato chiarissimo: non intende assolutamente perdere altro tempo. O con l'aiuto dei partiti, o da solo, procederà ugualmente alla formazione della nuova giunta provinciale. Tuttavia, una volta messi alle corde, i partiti hanno comunque assicurato che tra oggi e domani forniranno la rosa di nomi per la nomina ad assessori della Provincia. L'incontro di ieri, però, convocato proprio da Bruni, presso la sede della Margherita, ha messo a nudo tutte le difficoltà dei partiti della coalizione a trovare una soluzione e quindi dare la possibilità al riconfermato presidente di formare sin da ieri sera il nuovo esecutivo.
L'ampia aggregazione messa in piedi dallo stesso presidente per fronteggiare la Cdl nella corsa a palazzo ex Enel, ha confermato insomma anche ieri l'incapacità a trovare un accordo. Vani, evidentemente, a questo punto sono risultati gli incontri bilaterali avviati dallo stesso Bruni con i rappresentanti di ciascuna forza politica. Incontri, lo ricordiamo, resisi necessari una volta che i partiti si sono trovati in una situazione di immobilismo. Tutto inutile, dunque. E ieri sera le delegazioni di Margherita, Ds, Sdi, Socialismo è libertà, Udeur, Sinistra democratia-lista Pitaro, Rifondazione comunista e Verdi hanno lanciato sul tavolo della discussione le loro «legittime» pretese ad avere visibilità, nonché il giusto riconoscimento politico da parte del presidente. Le difficoltà nascono soprattutto dalla ripartizione dei posti in giunta. Vale a dire: quanti assessorati dare a ciscun partito e quali forze premiare? L'idea originaria è stranota: due assessorati dovevano andare alla Margherita e ai Ds. Uno invece a Sdi, Socialismo è libertà, Udeur, Sinistra democratia-lista Pitaro. Fuori Verdi e Rifondazione. Il Prc però oggi troverebbe spazio grazie alla Margherita, la quale è pronta a rinunciare ad un assessorato in cambio della presidenza del Consiglio. Per i Verdi invece le cose sono un tantino più complicate. La questione più spinosa infatti ieri riguardava proprio loro. Questi ultimi infatti ad oggi sono gli unici ad essere esclusi dall'esecutivo. Ma loro insistono: è di solo qualche giorno fa la loro richiesta ufficiale a volere entrare nell'esecutivo. E ieri sera, nonostante il presidente abbia riconfermato la sua volontà a dare - ha detto, tra l'altro, Bruni - un «coinvolgimento politico» ai Verdi, a conti fatti per loro non ci sarebbe posto. Un gesto di "cortesia" politica lo dovrebbero compiere i Ds, facendo un passo indietro e dando loro un posto in giunta. Ma in politica la rinuncia è cosa davvero troppo dolorosa. E ieri i rappresentanti locali della Quercia hanno ribadito a chiare note la ferma volontà a mantenere i due assessorati. Per i Verdi insomma si allontana definitivamente la possibilità di entrare nella squadra di governo. Non resta che sperare nell'impegno del presidente in persona che anche ieri ha ribadito l'intenzione a dare a tutti i partiti della coalizione la giusta rappresentatività politica. In merito poi alla dura polemica che in questi giorni sta interessando il Movimento Sinistra democratica-lista Pitaro e che ha visto l'espulsione di Martino Porcelli dalla giovane compagine, Bruni ha esortato la delegazione presente a risolvere al loro interno tutti i problemi.

Francesco Mobilio

(28 luglio 2004)

Fonte: Il Quotidiano della Calabria online


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