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Necessità di una legge quadro per i condomini - giovedì 6 maggio 2004 at 10:39

NECESSITA' DI UNA LEGGE QUADRO PER LE PROPRIETA' CONDOMINIALI

Lillianes (AO). Nel Novembre del 1999 a Foggia crollò un condominio ed in seguito a questo incidente era apparso sul "Il Tirreno" di Pistoia un servizio giornalistico dove si annunciava che il Parlamento, presieduto allora da Massimo D'Alema, stava predisponendo un disegno di legge quadro per disciplinare in modo rigido e definitivo le normative inerenti la gestione dei condominii al fine di
garantire non solo il controllo preventivo della stabilità dei fabbricati esistenti in Italia ma anche regolamentare rigidamente, con normative
obbligatorie e sanzionatorie, la gestione delle proprietà condominiali che, in mancanza di disposizioni vincolanti delle tante norme del codice civile, creano
conflittualità continue e liti tra i condomini.
Ed è per questo che ho avvertito necessità di investire i gruppi di centro-sinistra (area politica nella quale io mi riconosco) per sollecitare la discussione in Parlamento di quel progetto di legge o l'eventuale sua rapida predisposizione e presentazione alla Camera per la discussione ed approvazione.
Penso sia chiaro a tutti che questa è una legge che interessa decine di milioni di proprietari e sicuramente sarebbe ben accolta e sostenuta da tutte quelle persone che si dibattono in conflittualità continue e contrapposizioni a volte anche violente per far rispettare delle norme del codice civile, pur esistenti, ma che spesso vengono inapplicate per ignoranza ma anche perché mancano norme rigide e sono inesistenti quei controlli indispensabili per costringerne l'applicazione.
In questa confusa situazione si verificano, a volte, strane prese di posizione da parte di alcuni condomini, per via dell'influenza che sono riusciti ad
esercitare su una parte della proprietà (che sovente non conosce a fondo le norme del Codice Civile che regolano la comunione dei beni). Questi, nei fatti,
gestiscono a loro uso e consumo la proprietà condominiale, sovente disattendendo (o mal interpretando) anche l'applicazione delle norme esistenti nei regolamenti condominiali per quanto riguarda la ripartizione delle spese in base alle quote millesimali ed all'uso della proprietà comune.
La cosa diventa ancor più grave quando siffatte maggioranze si rifiutano di far eleggere finanche l'amministratore del condominio, la cui elezione é
obbligatoria per quei fabbricati che sono costituiti da più di 4 unità immobiliari (art.1129, primo comma, del Codice Civile).
Purtroppo, questa situazione è presente in molte realtà condominiali ed anche il Giudice di Pace, per gli scarsi poteri in materia che a questi sono attribuiti dalla legge, spesso si dichiara incompetente ad intervenire.
In queste condizioni l'unica strada percorribile, per le proprietà immobiliari superiori a 4 unità, é il ricorso anche da parte di un solo condomino al
Giudice ordinario, cosa che generalmente molti cercano di evitare per non gravare il condominio di spese di giudizio che potrebbero generare, fra l'altro, ulteriori reazioni negative da parte di tanti condomini che non riescono a comprendere la necessità di avere un rappresentante che abbia il potere di far applicare le leggi ed i regolamenti condominiale ed amministrare
la proprietà comune nell'interesse di tutta la proprietà.
Succede così che la mancanza di un amministratore regolarmente eletto impedisce spesso non solo la stipula di una polizza assicurativa per i danni civili del condominio (che certe maggioranze rifiutano), ma spesso non vengono effettuate le manutenzioni ordinarie perché nessuno prende l'iniziativa di riparare
qualcosa di cui poi ha difficoltà di recuperare le spese anticipate e, cosa ancor più grave, spesso la mancanza di un amministratore impedisce anche di
essere informati se nel fabbricato vengono effettuate o meno le manutenzioni previste dalla legge alle caldaie individuali del riscaldamento esistenti all'interno dei vari appartamenti (il cui malfunzionamento potrebbe determinare gravi danni non solo agli occupanti di quell'appartamento ma anche a quello delle proprietà

ed inequivocabile le procedure per l'applicazione delle norme del Codice Civile stabilendo normative precise di attuazione e tempi di applicazione rigide, la cui
disapplicazione comporti delle sanzioni a carico degli inadempienti.
Ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.

Santoro Salvatore Armando - Lillianes (AO)




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