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Un grido per non dimenticare - mercoledì 28 gennaio 2004 at 10:25

Celebrazioni in tutta Italia per la Giornata della Memoria
Cerimonie istituzionali e incontri con chi è sopravvissuto
"Voi siete arrivati all'inferno"
Un grido per non dimenticare
A Roma commemorazione solenne all'Auditorium
Casini: "Anche il nostro Paese responsabile delle leggi razziali"

ROMA - Celebrazioni e l'impegno comune del "mai più". A 59 anni dall'ingresso dei sovietici ad Auschwitz, in Italia la Giornata della Memoria è stata celebrata con manifestazioni istituzionali ed iniziative nelle principali città. A Roma, le più alte cariche dello Stato si sono ritrovate all'Auditorium, due ore di immagini più che di parole. Tutti insieme senza distinzione di colore perché, come ha detto Giulio Andreotti, "la memoria non è un problema di una singola parte politica".

C'era il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi a presenziare la cerimonia, dopo l'invito di ieri a ricordare, "affinché l'orrore non possa ripetersi". Il presidente del Senato, Marcello Pera, ha invitato a "capire", perché "solo questo, insieme all'impegno concreto, più dell'emozione, ci aiuta a fare sì che quello che è accaduto non si ripeta mai più". Un compito che è anche della scuola, chiamata, per il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, "a formare le idee, le coscienze e i valori universali" che devono guidare i giovani a costruire un'Europa di pace.

Alla celebrazione si sono affiancate alcune iniziative. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato la costituzione di un comitato interministeriale contro la discriminazione e l'antisemitismo. L'Italia, ha detto il premier, avrà l'onore di presiedere la task force internazionale per la Shoah, organismo finalizzato a "mantenere viva la memoria collettiva dello sterminio di milioni di ebrei".

A questi richiami aggiunge una riflessione di attualità il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, convinto che l'antisemitismo sia oggi "nascosto sotto le spoglie dell'antisionismo". "Si può contestare lo Stato di Israele - ha detto - ma la criminalizzazione è un altro aspetto".

Un invito a "tenere alta la guardia" è giunto dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, che non dimentica "le responsabilità italiane in ordine alle leggi razziali". Un impegno presente anche nelle parole del presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Edmondo Bruti Liberati, che ha ricordato "il Tribunale della Razza", istituito nel 1939, "pagina di disonore resa possibile dalla crisi del principio dell'indipendenza della magistratura".

Sempre a Roma, una delegazione della Margherita ha deposto una corona di fiori alla sinagoga: "Il tempo, purtroppo - ha detto Francesco Rutelli - ha dimostrato che il tema dell'antisemitismo non è scomparso dal panorama mondiale". Non dimenticare è "un imperativo", ha scritto il segretario dei Ds, Piero Fassino, in un messaggio inviato al presidente delle comunità ebraiche Amos Luzzatto, "perché ogni individuo e ogni comunità possano vivere la propria cultura, religione, etica, senza discriminazioni o oppressioni".

E nella capitale la Giornata si è conclusa con la Partita della Memoria, allo stadio Olimpico, un'iniziativa organizzata dalla comunità ebraica di Roma per raccogliere fondi per la costruzione di un museo della Shoah. In campo una staffetta con sessanta volti noti dello spettacolo, dello sport, della musica e della politica, da Gianni Rivera a Diego Abatantuono, da Clemente Mimun a Paolo Bonolis, da Gene Gnocchi al presidente della provincia di Roma Enrico Gasbarra. Prima dell'inizio della partita sono state accese sei candele per ricordare i sei milioni di ebrei uccisi durante le persecuzioni razziali. Ad accenderle, il premio Nobel Elie Wiesel, il sindaco Veltroni, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, Leone Paserman, una studentessa di Ferrara (tra i vincitori del concorso per i migliori temi sulla Shoah) e l'ambasciatore di Israele, Ehud Gol.

Tante, si diceva, le iniziative nelle principali città d'Italia. Alcune anche di grande impatto emotivo. Come a Brescia dove, in piazza della Loggia, è stata ricostruita una intera porzione di Auschwitz, e sono stati allineati i binari che conducevano i deportati oltre il cancello del lager. Quando il sole è calato, la ricostruzione è stata illuminata da lampade identiche a quelle ricurve di Auschwitz, mentre altoparlanti diffondevano nomi delle vittime, l'età e il campo di sterminio.

A Torino e a Napoli la libreria Fnac ha lasciato vuoto uno scaffale nei propri negozi, "in ricordo del rogo dei libri del 1933, tragico preludio di ciò che pochi anni dopo sarebbe toccato agli uomini". Mentre a Milano erano tante le bandiere che hanno sfilato nella manifestazione "Ricordare per non dimenticare": le bandiere di Israele, quelle di Cgil, Cisl, Uil, quelle dell'associazione nazionale partigiani, quelle delle associazioni dei deportati.

"Voi siete arrivati all'inferno": con questa frase (gridata dalle Ss all'arrivo dei convogli ad Auschwitz), ripetuta più volte, anche in tedesco, Nedo Fiano ha aperto la sua testimonianza di sopravvissuto ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, portata agli oltre seimila studenti medi e superiori che hanno affollato il PalaDozza di Bologna. Forte la commozione dei giovani al momento in cui Fiano ha descritto il suo distacco dalla madre all'arrivo nel campo di sterminio.

(27 gennaio 2004)


Fonte: La Repubblica online



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