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Sindacati a Maroni: non accettiamo ultimatum - luned́ 1 dicembre 2003 at 19:21

Per il 6 dicembre annunciata mobilitazione con 1 mln di persone
Pensioni, i sindacati a Maroni: non accettiamo nessun ultimatum
Cgil, Cisl e Uil: la controproposta arrivera' a tempo debito, ma prima convocazione e azzeramento delega

Roma, 1 dic. (Adnkronos) - La controproposta sulle pensioni a cui Cgil Cisl e Uil stanno ancora lavorando ''arrivera' a tempo debito''. E sara' una ''proposta alta'' che ridisegnera' complessivamente il Welfare e non solo la previdenza. Ma arrivera' sicuramente dopo che il governo avra' deciso la data di convocazione dei sindacati e non prima che abbia ritirato la delega di riforma attualmente all'esame del Senato perche' Cgil, Cisl e Uil ''non intendono subire nessun ultimatum. Le nostre scelte le assumeremo in autonomia''. Non accenna ad allentarsi il braccio di ferro tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Ed oggi, ad un nuovo invito del ministro del Lavoro, Roberto Maroni, a mettere le carte in tavola entro il 10 dicembre prossimo, pena il varo del provvedimento a gennaio, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti fissano i 'paletti' una volta per tutte.
Il 6 dicembre prossimo, intanto, contro la delega sperano di schierare in piazza oltre 1 milione di persone. Convocazione e ritiro della delega dunque restano prioritari per Cgil, Cisl e Uil per aprire un effettivo confronto a tutto tondo su Welfare e pensioni. Non c'e' alternativa: ''si tratta di una proposta che ha un valore strategico e non ci pare spendibile in quel recinto tracciato dalla controriforma del governo. E' una proposta alta. Per questo diciamo che il governo deve accantonare la delega perche' la nostra posizione ha un diverso segno'', spiega Epifani presentando con Pezzotta e Angeletti la manifestazione di sabato prossimo. Anche perche' come rileva ironicamente Pezzotta ''senza convocazione non sapremmo neppure a chi presentare la piattaforma unitaria''. ''Anzi - prosegue- colgo l'occasione: potrebbe dirci Maroni dove dovremmo inviarlo questo documento unitario nel caso?''. Eppure il governo sa come deve fare: ''una una bella letterina ai tre leader con due righe sulla data e ora della convocazione. Io certo non posso convocare il governo anche se a questo punto sarebbe un'idea. Ma e' lui, se vuole un confronto, che ci deve convocare'', conclude Pezzotta.
D'altra parte i sindacati non hanno ''nessun obbligo giuridico di presentare una piattaforma unitaria sulle pensioni'', incalza Angeletti che mette all'indice il tentativo del governo di ribaltare i termini della questione 'previdenza': ''Pare che ora il sindacato abbia l'obbligo di dire lui quale riforma fare per poter avviare un confronto e che non voglia trattare perche' non presenta questo documento. E' una situazione paradossale''. Anzi, una ''sceneggiata'' messa in piedi dal governo a cui Cgil, Cisl e Uil si sottrarranno. ''Non intendiamo aprire una trattativa come se dovessimo sostenere un esame. Io gia' immagino la scena: ci presenteremmo con i nostri compitini per sentirci dire questo no, quest'altro non va bene... No, questo e' un film che non voglio vedere''. In realta' dietro ai reiterati inviti, ultimatum o altro solo il fatto ''che il governo non riesce a difendere la sua controriforma e si nasconde dietro a questi inviti'', conclude Angeletti che ribadisce come l'obiettivo finale sia quello di ''impedire che questa controriforma delle pensioni sia approvata''.
Alessandra Testorio

(1 dicembre 2003)


Fonte: AdnKronos online



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