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Consensi e critiche alle parole di Fini - domenica 30 novembre 2003 at 20:50

Anche nel Vibonese le recenti affermazioni del presidente di An hanno registrato adesioni e perplessità
Consensi e critiche alle parole di Fini
La Limardo e Tigani: «Concetti già espressi al congresso di Fiuggi nel '95»

Vibo Valentia. UN terremoto. Un vero e proprio cataclisma politico quello che in tutta Italia sta squassando dirigenti e militanti di Alleanza nazionale dopo lo strappo del suo leader Fini che ha gettato nello sconforto la base, provocato l'addio della nipote del Duce e il brontolio minaccioso di Storace e Alemanno. Giustificata pertanto la curiosità di capire che aria tiri dentro il partito vibonese, capire cioè se gli aennini nostrani accettino o censurino il revisionismo del loro leader nazionale.
"E' stato uno strappo troppo forte ­ ammette Nicola Mazzitelli, un "nero duro e puro" che ha fondato e dirige il circolo di Ionadi ­ Certo, il cammino si era già iniziato a Fiuggi, dove Fini aveva avuto una grande e felice intuizione. Ma per questi due ultimi argomenti ha esagerato. Mussolini e la repubblica di Salò vengono studiati sui libri di storia, il giudizio del fascismo come male assoluto se lo poteva risparmiare. Certo, rimango nel partito ma è evidente che, di questo passo, in tanti finiremo per guardare con simpatia a Storace, Alemanno e a tutti quelli che difendono quei valori ai quali ci sentiamo legati" E se Fini cancellasse anche la fiamma dal simbolo? "Non se ne parla neanche, questo è sicuro".
Uno che è stato sempre di destra, prima nel Msi e poi in Alleanza nazionale, ma che quest'anno non ha rinnovato la tessera è Pino Scianò, giornalista ed ex amministratore comunale: "Non posso negare di essere rimasto deluso dal comportamento di Fini. Le sue parole in Israele mi sono sembrate una fuga in avanti che ha spiazzato tanti dirigenti e militanti. Non sono un iscritto, dunque non posso sapere cosa si pensi nel partito, credo però che problemi ce ne saranno, basta leggere quanto si sta muovendo in An a livello nazionale".
E tra i dirigenti? Che aria tira tra i responsabili di An nel Vibonese?
Per il presidente provinciale, Maria Limardo, le dichiarazioni di Gianfranco Fini, «sono concetti già espressi in precedenza al congresso di Fiuggi del 1995, quando si attuò la svolta che portò alla costituzione di Alleanza Nazionale. E già in quell'occasione, gli stessi concetti detti qualche giorno fa dal presidente Fini, non avevano sotrito polemiche come queste. Quindi non vedo il perchè di queste prese di posizione di alcuni esponenti del partito. La base del partito è comunque con il nostro presidente. E anche altri partiti hanno dimostrato il loro apprezzamento per le sue parole».
E su Alessandra Mussolini commenta: «Spero vivamente che faccia marcia indietro. Le sue dichiarazioni sono scaturite, credo, dall'onda emotiva».
Anche il capogruppo dei consiglieri provinciali di An è dello stesso parere della Limardo: «Fini ha ricevuto critiche ingiuste e fuori luogo. Il presidente non ha fatto altro che riportare un tema già affrontato in precedenza e ribadito al congresso di Bologna di due anni fa. Quindi non ha detto nulla di nuovo. Anzi sono sorpreso dalle critiche, anche feroci, rivoltegli. Le sue parole hanno provocato questa reazione da parte un'ala del partito forse perchè il contesto in cui sono state pronuciate era internazionale. La maggior parte di An comunque resta con lui».

Gianluca Prestia

(30 novembre 2003)


Fonte: Il Quotidiano della Calabria online

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