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Maggioranza nel caos.. - venerdì 7 novembre 2003 at 00:06

E' scontro nella Cdl dopo la bocciatura della riforma di Castelli
Berlusconi tenta di placare gli alleati: "Attueremo il programma"
Maggioranza nel caos tra ultimatum e minacce
Bossi attacca Casini e poi chiede la fiducia sulle riforme
Ciampi e Pera: solidarietà al presidente della Camera

MILANO - Giornata di fuoco per la maggioranza. All'indomani della bocciatura della riforma dei tribunali minorili presentata dal ministro Castelli, la Lega attacca il presidente della Camera Casini e minaccia di abbandonare il governo. Berlusconi prova a rimettere ordine dicendo che "il governo governerà e farà le riforme". Nello scambio di accuse e ultimatum l'ultima parola, per ora, è di Bossi che chiede al premier di mettere la fiducia su tutte le riforme.

Il leader della Lega sostiene a fine giornata che alla vigilia dell'Assemblea federale di domenica, ha bisogno di avere "in mano una carta con la via d'uscita riformista". "Dopo la dimostrazione che le riforme con questa maggioranza non vengono - afferma il segretario federale leghista - Berlusconi dia delle garanzie di certezza della via riformista, garantendo di mettere la fiducia a copertura di tutte le riforme che altrimenti non passerebbero. Faccia come Prodi, che mise la fiducia in un paio d'anni per ben 24 volte, contro le 12-13 dell'attuale governo".

Sembra quindi caduta nel nulla la dichiarazione con cui Berlusconi sperava di mettere a tacere gli alleati riottosi: "Il nostro governo intende governare, e fare le riforme". Il premier non lo dice, ma è sottinteso: e ora basta con le polemiche. Con un solo messaggio, risponde al leader di An, che con un vero e proprio ultimatum ha ieri chiesto una verifica di governo. E risponde al leader della Lega, che ha minacciato di lasciare se non esiste una maggioranza in grado di fare le riforme.

"Il nostro governo - afferma il premier - intende governare, cioè creare le condizioni per garantire e, se possibile, aumentare la libertà, la sicurezza ed il benessere dei cittadini, di tutti i cittadini, ed anche realizzare tutte le missioni previste nel Programma e Piano di Governo presentato aglielettori. Compreso anche e soprattutto il capitolo delle riforme".

Le parole di Berlusconi arrivano dopo i pesanti attacchi della Lega ai centristi. Comincia la Padania, che con un titolo in prima pagina attacca Casini responsabile secondo i leghisti di aver dato ieri il voto segreto con l'obiettivo di affondare la riforma di Castelli. "Un attacco inqualificabile" per Fini, che dopo essere tornato alla carica con la verifica prende il telefono e chiama il presidente della Camera per esprimergli solidarietà. E nel corso della giornata Casini riceve anche la telefonata del capo dello Stato, che gli rinnova il suo più vivo apprezzamento per il modo in cui assolve al suo alto compito istituzionale, e incassa la solidarietà del presidente del Senato Marcello Pera.

Ma la bufera non si quieta. Nel pomeriggio è il leader del Carroccio che prende la parola e fa la voce grossa col premier: "Berlusconi deve chiarire se il suo è un governo delle riforme o un governo per tirare a campare". Non esiste via di mezzo perché per Bosssi "o si fanno le riforme oppure questa "è un'esperienza finita". E rilancia su Casini: "Ha messo in auge tutti i trabocchetti della Prima Repubblica con imboscate basate sull'abbondanza del voto segreto". Parole a cui Casini replica con pacata fermezza: "E' una disputa assai triste. C'è un regolamento e lo si applica se non si vuole venire meno ai doveri istituzionali che ciascuno di noi ha. Non saranno certo intimidazioni giornalistiche e pressioni politiche a indurmi a violare il regolamento".

Ma Bossi è un fiume in piena. E chiama in causa direttamente Silvio Berlusconi: quello che è successo ieri "pone un grave problema politico: per fare le riforme il governo deve mettere la fiducia e spazzare via i voti segreti dei cappuccioni centristi. Nel caso invece che il secondo governo Berlusconi abbia in fieri di tirare a campare - ha concluso Bossi - prendiamo atto che questa è una esperienza finita".

Ed è sempre di Bossi l'ultimo affondo della giornata, la richiesta a Berlusconi di porre la fiducia su tutte le riforme: "Ci mandi un elenco delle riforme che vuole fare, dichiarando che su tutte, indistintamente, metterà la fiducia. Questa sarebbe la via d' uscita".

(6 novembre 2003)


Fonte: La Repubblica online



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