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La Cina va nello spazio - mercoledì 15 ottobre 2003 at 12:54
Conto alla rovescia per il primo lancio cinese che avverrà tra oggi e venerdì. Una prova di orgoglio ma anche di forza per il paese asiatico che si appresta a seguire le orme di Russia e Stati Uniti

Roma. L'obiettivo principale è certamente scientifico e tecnologico, ma questo non nasconde e non diminuisce lo scopo anche politico e "di prestigio" del lancio in orbita del primo cosmonauta cinese, previsto per le prossime ore.
A bordo della cosmonave "Shenzou V" (letteralmente: Vascello divino) un cinese orbiterà per 14 volte intorno alla Terra, facendo della Cina la terza nazione - dopo Stati Uniti e Unione Sovietica - a inviare un uomo nello spazio. Nei poco più di quarant'anni trascorsi dallo storico volo di Yuri Gagarin, decine di astronauti "stranieri" hanno volato sulle navicelle sia americane che russe; in particolare 36 di essi hanno fatto parte degli equipaggi delle "Sojuz", inclusi ai tempi dell'Urss cosmonauti di tutti i Paesi socialisti, anche asiatici, ma mai nessuno proveniente dalla Cina, probabilmente per ragioni di concorrenza ed anche, appunto, di prestigio.

Adesso, entrando trionfalmente - se tutto andrà per il suo verso - nell'aristocrazia del Club spaziale la Cina dimostra l'eccezionale livello raggiunto dalla sua tecnologia e dal suo apparato industriale e scientifico e si conferma così clamorosamente nel ruolo non solo di grande potenza ma in prospettiva addirittura in quello, che fu già dell'Urss, di superpotenza alternativa agli Stati Uniti.

Non a caso un autorevole esperto inglese, il prof. Phil Deans, direttore dell'Istituto della Cina contemporanea all'Università di Londra, ha detto ieri che «alcuni esponenti dell'Amministrazione Bush sono spaventati fino alla paranoia» da questa dimostrazione cinese di potenza. Un volo dunque, ripetiamo, di alto significato anche politico, una sorta di "sfida" al massimo livello, un po' come accade - fatte le debite proporzioni sia temporali che tecniche - con il volo dell'Apollo americano sulla Luna nel lontano 1969.

Con una procedura a dir poco insolita - e a differenza di quanto avveniva nell'Urss - la notizia del lancio è stata diramata ufficialmente e in anticipo venerdì scorso dall'agenzia di stampa "Xinhua", ed era stata comunque già anticipata nelle linee generali nello scorso gennaio dopo il positivo quarto collaudo senza equipaggio del vascello "Shenzou"; era stato detto allora che il volo con un uomo a bordo avrebbe avuto luogo "nella seconda metà dell'anno". Altrettanto non era accaduto invece per i voli di prova, quattro in tutto a partire dal novembre 1999, di cui era stata data sempre notizia a cose fatte.

Anche questa trasparenza sottolinea dunque il significato che la dirigenza di Pechino intende dare all'avvenimento. Il lancio avverrà dalla base di Juquan in Mongolia, nel deserto del Gobi, ed è prevista - anche se non annunciata in forma ufficiale - la presenza del presidente Hu Jintao e di altre altissime autorità. Contrariamente a quanto era stato anticipato venerdì, sembra invece che non ci sarà la diretta televisiva, forse per il timore delle ripercussioni di un possibile insuccesso, anche limitato. A quel che risulta, a bordo della "Shenzou V" ci sarà un solo cosmonauta (ovvero "taikonauta", dalle parole cinese "taikong" che vuol dire spazio), anche se il vascello può portare fino a quattro persone. La identità del cosmonauta non è stata indicata, ma dovrebbe trattarsi Yang Liwei, di 38 anni, sposato, selezionato per la missione insieme ad altri due compagni, che secondo un giornale di Hong Kong dovrebbero essere Zhai Zhigang e Nie Haisheng. Il veicolo cosmico pesa 8,4 tonnellate, cioè più o meno come una "Sojuz" russa di ultima generazione (alla quale assomiglia), e resterà in orbita poco più di 20 ore compiendo 14 giri della Terra, come è già avvenuto nei lanci di prova senza equipaggio. L'orbita sarà dapprima ellittica con il perigeo a 200 km, di quota e l'apogeo a 350; successivamente la "Shenzou" sarà spostata su un'orbita circolare a 343 km. A metterla in orbita sarà il già pluricollaudato razzo vettore "Lunga Marcia 2". Le previsioni meteorologiche sono favorevoli.

Con questa impresa la Cina sopravanza decisamente l'Europa, che ha un suo razzo vettore - l'"Ariane 5" - e ha lanciato diverse sonde interplanetarie ma non si è mai impegnata nel volo spaziale umano, anche se molti suoi astronauti hanno volato sui veicoli americani e russi raggiungendo anche la Stazione spaziale internazionale. Gli osservatori ritengono comunque che la Cina non si fermerà qui, e già si parla di prossime missioni sulla Luna, sia automatiche che addirittura con equipaggio umano. Ma questa una pagina ancora da scrivere.
Giancarlo Lannutti
(15 ottobre 2003)


Fonte: Liberazione online

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