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In Europa senza guerra e liberismo - sabato 4 ottobre 2003 at 09:00
Social Forum all'università di Roma: a confronto movimenti, partiti e sindacati
In Europa senza guerra e liberismo

Roma: Asociale, ipocrita, indecifrabile, paludata, razzista, astratta, subalterna, non democratica, inemendabile. Il Social forum europeo boccia senza appello la bozza costituzionale comunitaria elaborata dalla Convenzione, al centro della Conferenza intergovernativa che inizia oggi a Roma. Un testo che, tanto per fare un esempio, non rifiuta la guerra come risoluzione delle controversie internazionali. Ma anche un testo che nega alla radice i diritti fondamentali dei cittadini, da quello al lavoro, mutuato in un vago «diritto a lavorare», alle barriere innalzate contro i migranti, dalla privatizzazione dei servizi pubblici, all''indifferenza per le questioni ambientali, alla mercificazione della cultura. Il francese Wurtz, capgruppo del Gue (sinistra unita europea) è: «La costituzione è antidemocratica, dei 465 articoli ben 300 non sono stati oggetto di discussione. così com'è non possiamo accettarla».
Riuniti ieri all'Università "La Sapienza" di Roma, movimenti, partiti e sindacati di tutto il Vecchio continente hanno discusso di Europa per un'intera giornata, criticandone l'impianto liberista e tutto interno ai meccanismi della globalizzazione, ma anche la concezione esclusiva di cittadinanza. «In realtà non esiste alcun riferimento alla cittadinanza, ed è un fatto storicamente inedito», commenta amaro Vittorio Agnoletto.

Il sindacalista ungherese Henghe denuncia invece l'ipocrisia della prosa: «I diritti evocati nel preambolo vengono decisamente elusi nel corpo costituzionale».

Un inganno stilistico dunque? A spulciare gli articoli, lo stesso linguaggio tradisce gli orientamenti politici della bozza. Franco Russo, portavoce del Social forum, ironizza sulla frase di Tucidide posta in exergo alla bozza ("La Democrazia non è una cosa per pochi ma per molti"): «Ho sempre pensato che la democrazia fosse un affare di tutti. Quella si chiama oligarchia».

Il punto di partenza dell'incontro è il bilancio positivo dei movimenti, a un anno da Firenze e a quattro da Seattle, l' aumento della partecipazione non ha coinciso con un compromesso sui contenuti: unità e radicalità hanno fin qui sempre viaggiato assieme. E ottenuto risultati.

Il successo delle ultime stagioni di lotta è il riflesso e, allo stesso tempo, il frutto della capacità di intecettare la crisi del "pensiero unico". «Questo non vuol dire che il liberismo non ci darà più problemi -continua Agnoletto- quando la bestia è ferita essa diventa più pericolosa». Ma neanche che tra Ue e liberismo esista una coincidenza assoluta e senza sfumature. «Facciamo attenzione -avverte Fausto Bertinotti, sottolineando le contraddizioni che attraversano i Quindici- non bisogna sottovalutare il progetto politico dell'Unione Europea, sarebbe un errore pensare che si tratti di una semplice provincia di Washington. L'Ue mette assieme Paesi filo americani e Paesi non certo allineati come Francia e Germania. In tal senso l'Ue è differente dagli Stati Uniti, anche se è totalmente compatibile al loro primato planetario».

Nessuno vuole però nascondere le differenze che convivono nel Social forum, il fatto che oggi sfileranno due cortei distinti non viene sottovalutato ed è chiaro che la piattaforma della Ces sia diversa da quella dei sindacati di base. «Bisogna che i cortei dialoghino tra loro», l'accorato appello Rasimelli del "Terzo settore". Questa differenziazione non è però frutto del settarismo politico: «Come si può pensare di ripudiare la guerra con personaggi che hanno bombardato Belgrado?» si chiede Pietro Bernocchi dei Cobas, toccando con schiettezza un punto di difficoltà reale. «Non dobbiamo ghettizzarci -aggiunge Bertinotti- evitiamo di farsi risucchiare in una trappola, di restare una minoranza che si qualifica nel gesto. Se così dovesse essere, allora sarebbe un fallimento». Poi la proposta: «L'attacco ai sistemi previdenziali dell'Ue chi chiama ad una sfida. Lanciamo luna costituente per un movimento europeo sulla questione sociale».
Daniele Zaccaria
(4 ottobre 2003)


Fonte: Liberazione online

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