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Licenziato D. Vitaliano - venerdì 29 novembre 2002 at 13:02
Lettera della curia, il prete no global sott'accusa
per aver creato "caos e sconcerto" tra i fedeli
Cacciato Don Vitaliano
Niente più parrocchia
di CORRADO ZUNINO

ROMA - Il prete no global non ha più una chiesa. Don Vitaliano Della Sala è stato rimosso dalla parrocchia di Sant'Angelo a Scala, il paese nel cuore dell'Irpinia che proprio in queste ore stava organizzando la festa per i dieci anni del suo parroco. Ma Don Vitaliano non arriverà al prossimo 7 dicembre. Martedì sera nella buca delle lettere della sua casa-canonica ha trovato la raccomandata firmata dall'abate Tarcisio Nazzaro, il suo vescovo: "Reverendissimo, ti invito a recarti presso gli uffici della nostra curia perché ti venga notificato il decreto di rimozione dall'ufficio di parroco". Segue l'implorazione: "Che la Vergine santissima regina di Montevergine ti illumini così che tu possa ravvederti e vivere il tuo sacerdozio come si conviene".

E' dai tempi dei preti del dissenso, cresciuti dopo il Concilio Vaticano II, che la chiesa non rimuove un parroco per "reati d'opinione". Don Vitaliano, 39 anni, giunto al sacerdozio dopo aver cambiato sei seminari, è accusato di creare "caos e sconcerto" tra i fedeli. La sua interpretazione movimentista del Vangelo gli ha fatto collezionare nel tempo undici denunce penali (più tre autodenunce e una richiesta di risarcimento danni da parte della Lega Nord), quasi tutte finite in un'assoluzione (è di queste ore la richiesta di archiviazione per i fatti di Genova).

In questi dieci anni si è schierato con il suo paese per fermare l'insediamento di discariche in parchi naturali, ha contestato platealmente la ricostruzione post-terremoto e ha abbracciato dall'inizio teoria e pratiche del movimento no global. Tra le sue iniziative più celebri ci sono i presepi a tema: il Gesù Bambino incappucciato come il subcomandante Marcos o sistemato sopra un gommone, come fosse un albanese in procinto di attraversare l'Adriatico. I guai di Don Vitaliano con il Vaticano sono nati l'8 luglio del 2000, quando decise di partecipare in clergyman al "Gay Pride" di Roma, erano i giorni del Giubileo. In quell'occasione attaccò dal palco il cardinal Sodano e il cardinale Pio Laghi colpevoli, disse, "di aver fatto carriera sulla pelle dei desaparecidos argentini e delle vittime di Pinochet".



Gli arrivò la prima ammonizione, che gli vietava ogni rapporto con i mass media. La seconda "monitio" lo raggiunse dopo il viaggio a sostegno della marcia zapatista in Chiapas. Ma l'insurrezione degli 800 abitanti di Sant'Angelo a Scala, la solidarietà del movimento no global, di Verdi e Rifondazione frenarono il procedimento. Ora è arrivata la rimozione e Don Vitaliano dice: "Attendo la conferma dell'abate, ma obbedirò anche a questa disposizione ingiusta. Mi difenderò, comunque, in tutte le sedi. E' poco cristiano rimuovere un parroco per raccomandata, sembra un licenziamento della Fiat".
(28 novembre 2002)


Fonte: repubblica online

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