La palestra o centro sportivo polifunzionale, com'era chiamata all'inizio ed alla "fine!" dei lavori e la biblioteca, sono due delle tante cattedrali, nel deserto, la prima e la seconda nell'abitato dasaese, - emblemi di ciò cui il meridione non ha bisogno.
Ossia ha bisogno d'opere ed infrastrutture che s'inizino e si terminino avendone principalmente come fine quello dell'utilizzo e della creazione di ricchezza, nella sua più ampia accezione.
Per la biblioteca abbiamo in mente ancora l'inaugurazione cui assistemmo anni ed anni or sono.
Si ricorda la fascia tricolore dell'allora Sindaco Farina, il Senatore Murmura ed altri personaggi pubblici che avevano contribuito a far arrivare i finanziamenti per la costruzione della cattedrale ... e cosa importante la tv regionale Rai 3, che riprese l'evento: "il taglio del nastro".
Si era in tanti ad esser contenti .. ricordiamo .. il parroco di allora Salvatore Santaguida .. si era offerto di fornire 80 libri clericali .. altri che avevano doppioni, in casa, pensavano di contribuire alla raccolta libri, poi più nulla .. pareva strano, allora, a noi il fatto che una biblioteca pubblica dovesse essere addobbata da privati.
La spoglia struttura realizzata era priva anche di librerie, che fisicamente potessero contenerli questi "alieni di libri" e quasi dello spazio fisico necessario, visto che una sala, il 50% della cattedrale, era stata concepita per le conferenze con il pavimento inclinato verso il basso per non occultare la vista allo spettatore che stava dietro .. (conferenze sulle tematiche lette nell'altra sala evidentemente!).
Insomma la destinazione iniziale, nel caso fosse stata mai quella che si era detto, è stata modificata dalle scelte o non scelte politiche successive degli amministratori locali del tempo.
Oggi si ritorna sull'argomento nel Consiglio Comunale dasaese, dopo alcuni lavori di mantenimento della struttura, sperando che l'intento sia quello di farla vivere, come cittadini dasaesi e come calabresi non possiamo che esserne felici.
La biblioteca Comunale a nostro avviso dovrebbe avere una funzione più ampia, che non quello dell'utilizzo locale.
Divenire luogo, di libero e gratuito accesso agli abitanti del "comprensorio altomesima", dove poter anche saldare maggiormente, legami e conoscenza delle diverse culture.
Avere servizi adeguati ai mutati tempi - non solo libri quindi - emeroteca, collegamento ad internet, servizio fotocopie, sala video etc.
A tal fine un primo passo da compiere potrebbe essere quello di cambiargli nome … in ... Biblioteca dell'Alto Mesima, il successivo quello di dare una giurisdizione sul luogo, (certo non formale se può farsi anche formale, dopotutto sarebbe un risarcimento loro dovuto per il mancato utilizzo di una struttura costruita anche con i loro soldi) ai comuni del comprensorio, che ne condividano l'idea in modo da essere punto di riferimento d'iniziative e studi che emergono nella società civile di tal mandamento, che ha le medesime finalità.
mimc

home page



Per inviare una tua notizia alla redazione, posta qui:

news per la redazione altomesima