News Item

View All News Items

Sabattini, una Vita con gli Operai - venerdì 5 settembre 2003 at 11:21
Avevo visto per l’ultima volta Claudio Sabattini in Sicilia, in una delle tante iniziative organizzate dalla Cgil, lui vi partecipava da segretario della Fiom dell’isola, un incarico che aveva voluto e scelto come segno di attaccamento e come forma di militanza rigorosa. Avevamo poi saputo del suo ricovero nel mese di agosto ed oggi ci troviamo a piangere la morte di un grande sindacalista e di un uomo importante nelle vicende sociali degli ultimi trent’anni. Un militante severo e un amico. È evidente che molti nel ricordarlo faranno riferimento alle vicende della Fiat nell’80, a quella situazione simbolo di una grande lotta e di una importante sconfitta.
Ho sempre pensato che parlare di Claudio solo in relazione a quel fatto fosse, da un lato, esagerare il suo ruolo allora e, dall’altro, ridurre la portata di un impegno rilevante e generoso prima, durante e dopo quelle vicende.
Ho già avuto modo di dire, in occasione di un comitato direttivo della Cgil siciliana, che Claudio è stato anche uomo decisivo per far passare accordi importanti negli anni novanta, a partire da quello sulla politica dei redditi del luglio del 1993.
Dirigente di grande rigore e forza morale, ha attraversato in prima persona le grandi trasformazioni sociali e produttive del mondo del lavoro, in uno stile di vita tutto speso nella difesa del ruolo dei lavoratori e della funzione del movimento sindacale.
Sia da segretario generale della Fiom che da dirigente confederale ha sempre valorizzato lo studio e l’interesse sulla condizione lavorativa ed operaia e difeso la natura generale e confederale della Cgil. Autonomia, democrazia e condizione operaia sono stati sempre i valori a cui si è ispirato.
Oggi la triste vicenda della sua scomparsa ci impone di ricordarlo per tutto quello che ha fatto, per una vita e un impegno molto più complessi e meno riducibili ad una rilettura unilaterale del suo ruolo che - non a caso - lo ha visto insieme segretario e militante della Fiom per molti anni e anche dirigente e sindacalista della Cgil.
La Cgil di oggi deve molto, per questo, al suo lavoro, al suo impegno e anche alle sue capacità.
Claudio è stato un uomo e un dirigente sindacale molto amato, oggetto di grandi passioni e di stima, ma anche di critiche molto forti. Non c’è dubbio però che oggi e durante i suoi funerali saranno migliaia i lavoratori, le lavoratrici, i quadri sindacali che verranno a salutarlo per l’ultima volta, e a rendere l’omaggio che si deve ad una persona così importante nella storia della Cgil e del movimento sindacale italiano. E verranno molti di coloro che, anche controparti, hanno avuto modo di conoscerne il rigore ma anche la capacità di sapere quando e come si poteva - se c’erano le condizioni - chiudere un accordo.
Claudio lascia un figlio al quale vanno oggi l’affetto e la solidarietà di tutta la Cgil. Simone può essere fiero di quello che ha rappresentato suo padre.
Guglielmo Epifani
(4 settembre 2003)

Fonte: L'Unità online

home page


Per inviare una tua notizia alla redazione, posta qui:

news per la redazione altomesima



Powered by Web Wiz Site News version 3.05
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide