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Ricchezze archeologiche a Nardodipace - sabato 16 novembre 2002 at 12:51
“Valorizzare le scoperte di Nardodipace”
Archeologia - Il deputato di Forza Italia, Pittelli, ha scritto al ministro Urbani

CATANZARO. Far divenire Nardodipace un centro di attrazione turistica grazie alle ricchezze archeologiche che hanno appena visto la luce; realizzazione di un parco archeologico che comprenda una vasta parte del basso Jonio calabrese delimitata a nord da Borgia e a sud dalla Locride; un itinerario turistico-archeologico che interessi paesi di rilevanza storica e culturale quali Squillace, Soverato, Locri, Bivongi, Stilo, Gerace, Nardodipace, Serra San Bruno e tutto il territorio che si snoda lungo queste località: questi gli obiettivi riportati nella lettera che il deputato Giancarlo Pittelli di Forza Italia ha inviato al ministro dei Beni Culturali Urbano Urbani a cui farà seguito un incontro. Pittelli ricorda che alcuni ricercatori dell’Università della Calabria guidati dal Professore Alessandro Guerricchio, nel paese di Nardodipace, hanno portato alla luce un insediamento con strutture megalitiche e ciclopiche risalenti ad un periodo che va dal quinto al terzo millennio avanti Cristo. Secondo i ricercatori, “le strutture megalitiche e ciclopiche sono una chiara testimonianza della “cultura della pietra” delle popolazioni neolitiche vissute in quest’area calabrese probabilmente fra cinquemila e tremila anni a.C. e rappresentano senza ombra di dubbio un rilevante patrimonio storico-archeologico e geologico di questo patrocinio regionale”. Pittelli fa inoltre notare che i ritrovamenti di tali strutture “si sono estesi non solo nel territorio di Nardodipace ma anche in zone confinanti (nell’area della Ferdinandea poco distante dalle ferriere di Mongiana) fino a Stilo e Bivongi. Per cui è quasi certo che potessero rappresentare una cinta muraria a difesa di un abitato ubicabile, forse, nel terrazzo morfologico dove attualmente sorge Nardodipace nuovo”. La presenza delle strutture megalitiche e ciclopiche scoperte “apre squarci rivoluzionari sulla presenza di popolazioni in questa zona della Calabria e presuppone anche l’uso di tecniche avanzate per il trasporto, la movimentazione e la messa in posto di blocchi rocciosi di grandi dimensioni fin oltre le 200 tonnellate insieme con la disponibilità di una grande quantità di manodopera. Tale ritrovamento avviene in un territorio calabrese noto alle cronache come il paese più povero d’Italia. Ma, a mio avviso - aggiunge il deputato - è possibile rovesciare la memoria della povertà per farne una grande ricchezza. Con determinazione si può scegliere di far divenire tale scoperta archeologica un punto di partenza forte per innescare una rinascita che sia anche una rinascita economica”.

Fonte: giornale di calabria online

(n.d.r)
"A dire il vero le scoperte di Nardodipace non sono cosi recenti; nel bel sito di Nardodipace possono reperirsi maggiori informazioni sui ritrovamenti megalitici e sugli studi effettuati. Il link del sito è:
Utopia Nardodipace
Immagine di struttura megalitica tratta dal loro sito:


"
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