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Quale presente e quale futuro - venerdì 18 luglio 2003 at 02:52
Roma - Partecipando ieri al forum, del sito www.tornareavincere.it, con il prof. Giovanni Berlinguer ex coordinatore del Correntone DS, (lunedì scorso ha passato la mano a Fabio Mussi, vicepresidente della Camera, per andare fare il co-presidente di Aprile) abbiamo chiesto:

"Le problematiche che questa lunga transizione politico-economica mondiale porta con se sono tante e non si vedono all'orizzonte approdi di serenità e pace.
Nei paesi occidentali, ed in particolare nella nostra Italia, una problematica da me sentita fortemente è il furto del futuro operato alle nuove generazioni, da cattive leggi e pessima gestione della cosa pubblica fatta negli anni passati e di recente con leggi che incentivano soltanto una cosa "la precarietà vita natural durante", dopo aver ereditato la strada maestra dalle leggi Treu.

In particolare vorrei chiederle:

a) Cosa bisogna fare per avere un lavoro e che esso fornisca il reddito necessario ad una vita dignitosa e decente, senza l'ansia e la clava della precarietà usata come pungolo per i buoi, cosa che non pare avvenire oggi per tantissimi strati della popolazione italiana?

b) Le riforme delle pensioni, attuate dal centrosinistra, fanno parte di quel che ho su chiamato "furto del futuro" o meglio della possibilità di avere un domani una pensione degna di tal nome, mi smentisca se può.
E' tematica quotidiana, degli economisti stregoni e dei loro interlocutori nella maggioranza di governo, la voglia di intervenire ancora di più … "Fini: precisiamo non toccheremo nessuna pensione fra coloro che già ne godono ma semmai interverremo in quelle di coloro che dovranno andarci" --> pensioni d'anzianità; parole quasi simili a quelle vaganti al tempo del governo Dini.
Su questo tema lei pensa che basti agire sulla difensiva come fa il segretario Fassino o che sia necessario spiegare bene alle nuove generazioni il furto (gli errori commessi in passato)
quindi operare in attacco ad iniziare dal patto di stabilità cosiddetto "patto di stupidità"?

c) Il risultato elettorale del 15 e 16 giugno è importante e sinora forse sottovalutato, nello scoramento del non raggiungimento del quorum.
Era un referendum politico, uno dei più politici mai avuti in Italia, ed il responso pare essere stato - i due terzi degli elettori del centro sinistra non si sono riconosciuti nelle direttive impartite dai loro leaders moderati.
Vi è in quei 10 milioni di Si, addebitabili al centro sinistra, il terreno di crescita delle forze antiprecarietà, dei diritti e poco propense a compromessi sinora rivelatisi dannosi per i ceti lavorativi.
Qual è la sua opinione in merito?"

Le risposte date da Berlinguer sono qua riportate:

"Non sono in grado di rispondere alle domande fondamentali sul lavoro e sulle pensioni,
ma sono certo che su questi temi occorra uscire da una posizione puramente difensiva
e porre al centro le esigenze dei giovani, che comprendono sia il diritto ad un lavoro
che non sia "usa e getta", sia il diritto alla futura pensione.

Si può correggere il patto di stabilità, ma mi pare che all'origine vi sia soprattutto
l'ideologia neoliberista basata sulla competizione a tutti i costi e sull'assenza di ogni
criterio morale basato sui diritti della generazioni future.

Anch'io credo che il risultato del referendum, che ha segnato una grave sconfitta,
comprenda in sé, come fatto positivo, lo schierarsi di più di 10 milioni di persone sul
fronte dei diritti del lavoro. Ma non bastano perché ne occorrerebbero altrettanti per
mutare davvero i rapporti di forza in Italia."
mimc
(18 luglio 2003)




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