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D. Vitaliano si vuole autodenuciare - venerdì 15 novembre 2002 at 13:04
D.Vitaliano Della Sala, il sacerdote "ribelle", annuncia
l'intenzione di autodenunciarsi alla Procura di Cosenza
La rabbia del Movimento
"Non ci faremo intimidire"
Agnoletto: "Accuse da regime fascista"


ROMA - Don Vitaliano Della Sala, il prete "ribelle", annuncia che si autodenuncerà. Luca Casarini, leader dei Centri sociali del nord-est, promette "massima mobilitazione" del movimento fino a quando "non saranno liberati i compagni e le compagne rinchiusi nei supercarceri di Trani e Latina". Vittorio Agnoletto denuncia il tentativo "di criminalizzare il movimento". E' un pessimo risveglio quello dei leader dei non global dopo gli arresti di Francesco Caruso e di altre venti persone eseguiti stanotte su mandato della Procura della repubblica di Cosenza. E parte la solidarietà, da nord a sud.

Luca Casarini, da Radio Sherwood, lancia un messaggio agli attivisti dei centri sociali del nord est commentando con toni aspri gli arresti. Si è costruito "un teorema" per "criminalizzare il movimento", dice Casarini, "siamo di fronte a un attacco pesante al nostro movimento e agli attivisti più noti come Francesco Caruso".

Vittorio Agnoletto parla di accuse da regime fascista. "I capi di imputazione fino ad oggi conosciuti e cioè di cospirazione politica, associazione sovversiva, disobbedienza, sono reati previsti dai codici fascisti. Esiste in Parlamento più di una proposta di cancellazione perché si tratta di reati di opinione".

E Don Vitaliano Della Sala annuncia che si autodenuncerà. "Se Caruso ha commesso reati, ma non è così - spiega il prete - allora sono responsabile anch'io visto che faccio parte del movimento".
Il sacerdote denuncia "una strategia che vuole colpire il movimento, ma noi non siamo le nuove Br".
Sgomento è il sentimento che stanotte ha colto il sacerdote, avvisato dell'arresto dalla fidanzata di Francesco Caruso. Secondo il sacerdote di Sant'Angelo a Scala "c'è una strategia per colpire il movimento. A Genova hanno usato le forze dell'ordine, qui si usa la magistratura". L'accusa che ha colpito gli arrestati è "un'accusa ideologica"", attacca il sacerdote, "ma i no global non sono le nuove Brigate Rosse".

Ampi pezzi del movimento si schierano dalla parte di Caruso e attaccano. Come Stefano Kovac, del Comitato promotore del Forum sociale di Firenze. "Per i tempi e i modi con cui è stato messo in atto l'arresto di Caruso - dice Kovic - sembra trattarsi di una reazione di chi ha perso la scommessa politica su Firenze e cerca di criminalizzare il movimento. Il Movimento saprà dare una risposta ferma e democratica a questo tentativo di criminalizzazione".

Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti e uno dei portavoce nazionale dei Disobbedienti, nell'esprimere solidarierà a Caruso, annuncia una serie di iniziative a favore degli arrestati. E promettono di non farsi intimidire dagli arresti di questa notte gli aderenti alla rete no global della Campania. A parlare per loro è Pietro Rinaldi, del Centro sociale Officina 99. Quella di stanotte, spiega "è un'operazione scattata non a caso dopo Firenze e nel momento in cui si stava allargando il consenso attorno al movimento, con la Cgil in piazza con noi a Firenze e noi in piazza oggi con i metalmeccanici".

Commentando con i giornalisti il fatto che in casa di alcuni degli arrestati sarebbero stati trovati oggetti contundenti, Rinaldi sottolinea che "è naturale, basta trovare in casa un coltello da cucina e lo si definisce arma impropria. Non siamo ancora al 7 aprile (l'inchiesta che portò in carcere Tony Negri ndr) - aggiunge - ma siamo molto vicini".

(15 novembre 2002)


Fonte: La repubblica online

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