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I sindaci disertano l'assemblea - giovedì 26 giugno 2003 at 09:29
Vertenza Nuovo Pignone Solo 8 gli amministratori presenti all'incontro tenutosi nell'aula consiliare di palazzo “Luigi Razza”
I sindaci disertano l'assemblea
Un documento per scuotere Regione e Governo. Oggi vertice tra sindacato e azienda

Vibo Valentia - La rassegnazione comincia a prendere il sopravvento. La vertenza dei lavoratori della Nuovo Pignone è difficile perché a condurre il gioco è un colosso come General Electric. Fino ad oggi tutte le iniziative messe in cantiere, sia dalle istituzioni che dalle organizzazioni sindacali, non sono riuscite ad incidere più di tanto; in pratica non hanno centrato l'obiettivo del coinvolgimento collettivo, della sensibilizzazione a tutti i livelli. Ieri pomeriggio il fronte della lotta per la difesa dei livelli occupazionali ha collezionato un altro fallimento: l'assemblea che il sindaco Elio Costa ha fortemente voluto per dare peso all'azione sindacale è completamente fallita. Su cinquanta sindaci si sono presentati all'appuntamento solo in otto. Segno che la battaglia che stanno combattendo i lavoratori interessa a pochi, o peggio ancora che la lotta a difesa del lavoro e dell'occupazione in questo territorio viene vista come un evento lontano. Come possono essere giudicati i sindaci assenti dai loro stessi cittadini? E quale fiducia questi possono avere da amministratori che hanno ritenuto di non dover prendere posizione su problemi così scottanti? Il sindaco Costa, visibilmente amareggiato per le troppe assenze, ha ribadito ancora una volta che la crisi si espande a macchia d'olio e coinvolge tutti. Ed entrando nello specifico ha aggiunto: «Abbiamo di fronte a noi un'azienda intransigente che non intende trattare con le istituzioni ma solamente con il sindacato di categoria. A noi non rimane altro che lottare fino alla fine, senza cedere di un millimetro; saremo al fianco del sindacato e dei lavoratori anche se ci troviamo di fronte ad un muro». Il dibattito è stato incentrato su alcuni aspetti fondamentali: da una parte la strada da seguire per arrivare a trovare alleati “pesanti” come il Governo e la Regione capaci di indurre General Electric a rivedere i 43 provvedimenti di cassa integrazione straordinaria, già preannunciati. E dall'altra la condanna nei confronti di quei sindaci che hanno ritenuto opportuno non presenziare. A tal proposito Michele Furci s'è rivolto ai giornalisti presenti: «Dovete pubblicare tutte le foto dei sindaci assenti. La gente deve sapere, li deve vedere in faccia...». Le proposte nel corso del dibattito sono state varie, alcune interessanti altre piuttosto eclatanti. «Si dimettano simbolicamente tutti i sindaci», Fortunato Petrolo della Cgil; «Un tavolo per mettere ordine e individuare obiettivi possibili», l'assessore provinciale Pietro Giamborino; «Apriamo una vertenza vibonese e nello stesso tempo calabrese», Bruno Censore sindaco di Serra; «Il sindaco di Vibo si metta alla testa di tutti i Comuni della provincia», Nazzareno Salerno commissario del Consorzio industriale; «Troppa confusione in questa vertenza, non sono certo gli americani a distruggere questo territorio...», Nazzareno Piperno Slai Cobas; «Un'azione sinergica», Sergio Pititto (Cisl); «Dobbiamo giocare una partita a tutto campo», Lucia Prestia (Uil). Altri interventi sono stati di Giuseppe Borello (S. Costantino); Ivano Tuselli (Pizzo) e Aurelio Rombolà (Drapia). I due rappresentanti della Rsu presenti, Garrì e Fresca hanno ribadito la proposta che il sindacato di categoria stamane avanzerà a Roma nel confronto con i vertici della Nuovo Pignone: «Trasformare la Cassa integrazione straordinaria in ordinaria. Ciò sarebbe già un grande risultato». Al termine del dibattito il sindaco Costa e l'assessore alle attività produttive Maria Limardo hanno proposto un documento (approvato all'unanimità) attraverso il quale i sindaci «si impegnano ad affiancare il sindacato nella vertenza finalizzata al conseguimento di un piano industriale che rilanci il sito metalmeccanico e nella conseguente richiesta di trasformazione della cassa integrazione straordinaria in cassa integrazione ordinaria». Inoltre gli amministratori «impegnano la Regione e il governo nazionale perché promuovano tutte le iniziative necessarie per il superamento della vertenza ed al contempo perché venga riconosciuta l'area di crisi per come già a suo tempo deliberato dalla stessa giunta regionale e dalla giunta comunale». I sindaci, inoltre, invitano il presidente della giunta regionale ad assumere oggi stesso le iniziative a sostegno delle richieste che saranno avanzate dai sindacati. Alla riunione erano presenti oltre a Elio Costa, i sindaci o loro rappresentanti, dei comuni di Pizzo, Serra, San Costantino, Rombiolo, Dasà, Jonadi, Drapia. Assente giustificato il sindaco di Francavilla.
(n.l.)

(giovedì 26 giugno 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online


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