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I no global? O noiosi o violenti - sabato 9 novembre 2002 at 08:53
I no global? O noiosi o violenti
di Rina Gagliardi
Il Social Forum è cominciato in un clima straordinario: anche i più ottimisti, o i più speranzosi, quasi non credono ai loro occhi. Una marea di giovani in carne ed ossa sommerge pacificamente la città di Firenze, come mossa da una corrente “sotterranea” tanto invisibile quanto ad alto voltaggio. Basta guardare le immagini televisive, per percepire la forza di questo incontro di massa, che da un seminario passa ad un’assemblea, da una festa di piazza ad una manifestazione, da un confronto sulla “sovranità alimentare” ad un’attiva mobilitazione contro la guerra imperiale: è la realtà umana e politica che si chiama “movimento dei movimenti“, periodicamente data per morta, in crisi, in difficoltà, ma più viva e vitale che mai.
Tanto è viva e vitale, da costringere il sistema dell’informazione a prenderne comunque atto - alcuni, pochissimi, con piacere, molti con malcelato disappunto, i più con aperta ostilità.
Soffermiamoci un momento sulle diverse modalità di questa rappresentazione.
In primis, certo, c’è la stampa della destra esagitata (“Firenze costretta al coprifuoco”, secondo “Il Giornale“) e\o fallaciana (“Firenze, il mattatore è un buffone”, secondo “Libero“), che scrive, né più né meno, che un cumulo di bugie. Non innocue, no, ma quasi dichiarate come tali. Più articolato e sottile l’atteggiamento dei grandi quotidiani, soprattutto di quelli così detti “d’opinione”: non possono non registrare l’evento, e soprattutto il suo splendido avvio, ma continuano a sottolineare uno "stato di tensione" a tutt’oggi non suffragato da alcun fatto. “Firenze blindata, in piazza festa no global. Molti negozi chiusi”, annuncia il “Corsera“; “Social Forum senza tensioni”, titola “Il Sole 24 ore“; “Firenze tra festa e tensione”, strillacchia il “Messaggero“, che sceglie, come sempre, di barcamenarsi tra gli opposti; “Social Forum. Atto primo senza scosse”, specifica Avvenire - sottinteso, per ora. Vien da dire: da sé se la cantano e da sé se la suonano. Ci hanno spiegato per giorni e giorni - massimamente il quotidiano di via Solferino - che lì arrivavano i barbari, i saccheggiatori, i selvaggi. Ci hanno preconizzato il crollo degli Uffizi, la caduta del David di Michelangelo (in copia), la devastazione di Ponte Vecchio. Ci hanno pre-rappresentato la serrata di tutte le botteghe d’ogni ordine e grado. Ma poiché non è successo nulla di tutto questo, poiché è successa - sta succedendo - davvero un’altra cosa, cos’altro possono fare se non titoli che smentiscono i loro malauguri? Titoli, appunto, cosparsi di "senza": senza il caos e gli incidenti al quale loro hanno legato l’immagine del movimento, e le paure dei buoni borghesi.

Infine, c’è il caso del Foglio, giornale di destra spesso invidiabile per intelligenza e humour: in questo frangente, pensa di cavarsela con un titolo sfottente (“Scampagnata Social Forum. Una noia mortale”), che però è anche e soprattutto un raro esempio di disonestà. Insomma, il movimento non ha scampo: o è pericoloso e violento, o è noioso e inutile. In ogni caso, secondo il quotidiano di Giuliano Ferrara, non ha diritto ad esistere.
Invece, il movimento esiste. E cresce. A dispetto delle immagini che gli vorrebbero cucire addosso, e che vanno tutte, davvero, troppo strette.

P. S. - A proposito, la nuova leader dei black bloc, Oriana Fallaci, si aggira per Firenze. Attenti: è travestita da signora di mezza età, e ha un solo chiodo fisso: rubare la scena al movimento. Massima vigilanza, si sarebbe detto un tempo, e nessun cedimento alle provocazioni.
8 novembre 2002


Fonte Liberazione Online.



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