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Dal sindacato una risposta forte - martedì 10 giugno 2003 at 11:42
Acquaro Dopo il gravissimo episodio di un attentato incendiario alla sede della Cgil
Dal sindacato una risposta forte
Mammoliti: non ci faranno indietreggiare di un millimetro

ACQUARO – La reazione all'attentato incendiario alla sede della Cgil è stata forte. Sia nell'immediatezza della gravissima intimidazione sia per tutta la mattinata di ieri sono giunti messaggi di chiara condanna e di solidarietà da parte non solo di semplici cittadini e degli amministratori locali, bensì anche da parte di sedi Cgil dei Comuni vicini. Ad Acquaro, intanto, la tensione è nuovamente salita a livelli alti. Da un po' di tempo a questa parte la gente è costretta ad assistere ad una serie di atti intimidatori alquanto inquietanti. Quello compiuto la notte scorsa ai danni della sede della Cgil, in via IV Novembre, ha scosso la maggior parte dei cittadini : «La Camera del Lavoro – è stato osservato – è stata sempre a disposizione di tutti, anche dei non iscritti». L'incendio avrebbe potuto danneggiare anche le abitazioni vicine. Solo il pronto intervento di alcune persone ha impedito conseguenze forse drammatiche. Ma perché è stato compiuto un così grave attentato? Qual è il messaggio che si è voluto fare arrivare e, soprattutto, all'indirizzo di chi? Difficile dare, per ora, risposte a tutti questi interrogativi. Quel che è certo è il fatto che gli inquirenti hanno avviato indagini a 360 gradi, non sottovalutando neppure il manifesto anonimo, affisso la stessa notte contro l'amministrazione comunale e posto sotto sequestro dagli agenti della Digos. Il sindaco Saverio Felice Viola, al quale nel recente passato ignoti hanno pure incendiato il portone di casa, ha rinnovato l'appello «alla riflessione e al confronto». L'attentato incendiario dell'altra notte, come si ricorderà, è avvenuto a poche ore di distanza da un comizio, che il segretario generale della Cgil provinciale Raffaele Mammoliti – responsabile per tanti anni della sede presa di mira dai criminali di turno – doveva tenere, insieme al sen. Nuccio Iovene e al segretario provinciale Cgil - Scuola Donatella Bruni, in merito all'art. 18, dato l'ormai imminente appuntamento referendario. Il comizio si è svolto regolarmente e il segretario Mammoliti, parlando sul palco, a chiare note ha detto: «Questi fatti non ci fanno indietreggiare di un millimetro rispetto al nostro ruolo». Ieri è stata la volta del sen. Iovene, che in una interrogazione con risposta scritta indirizzata al ministro dell'Interno Pisanu ha chiesto «di garantire un clima di serenità per lo svolgimento delle attività sindacali». Rilevando, inoltre, che «come più volte denunciato, in provincia di Vibo negli ultimi mesi si sono susseguiti atti intimidatori nei confronti di sindaci ed amministratori pubblici, sindacalisti e sedi di partito, imprenditori commercianti, determinando un clima di paura e di insicurezza», Iovene chiede di sapere «quali iniziative si intendano assumere» e «se non si ritenga opportuno predisporre un piano straordinario di tutela e vigilanza prevedendo un controllo attento del territorio ed una valida azione preventiva e repressiva». Ad una settimana circa dall'intimidazione subita a sua volta, Luciano Prestia, segretario generale della Uil provinciale, intervenendo sull'ennesimo attentato incendiario auspica che si faccia fronte unico «alla ignobile sfida lanciata» in quanto c'è il rischio «in provincia di Vibo, per una involuzione della democrazia e della convivenza civile, ponendo sere ipoteche sul suo sviluppo».
Nando Scarmozzino

(martedì 10 giugno 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online


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