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Bologna, Ulivo, i conti senza l'oste - domenica 8 giugno 2003 at 02:34

Il vertice dell'Ulivo bolognese ha ufficialmente chiesto a Sergio Cofferati di candidarsi a sindaco di Bologna nelle comunali del 2004. La decisione è stata presa al termine di una lunga riunione conclusasi con l'astensione della Margherita e con lo Sdi che si riserva di decidere.
Quest'incontro per chi conosce Cofferati e le sue reali ambizioni, pare davvero un incontro fra 'convenuti in un'osteria', in assenza dell'oste, tanto è che nella serata da Roma le dichiarazioni dello stesso Cofferati: "Non ho un'idea precisa in materia, credo che nella mia condizione sia difficile", fanno trapelare, non sono interessato alla cosa, ma per chi mi avete preso?
Pareva impossibile che la risposta fosse diversa da quella data.
Troppo palese il fatto che Cofferati a Bologna, è una mossa, sicuramente buona per riconquistare il Comune, per adesso saldamente in mano al centro destra di Guazzaloca, ma anche un metodo abusato, per relegare in provincia un uomo che ambisce ad esser leader dell'Italia intera alle prossime elezioni politiche.
L'ideatore, in cuor suo, 'liberista' dell'ulivo allargato che si sacrifica a rimanere a casa alla prossima tornata referendaria -in contraddizione con la propria coscienza avendo mobilitato milioni di persone il 23 marzo 2002, sulla difesa dell'articolo 18 e più in generale sui diritti e sulla dignità dei lavoratori- essere ripagato con un Municipio! e, che flirta poco con i potenziali extraulivo, davvero è troppa poca grazia!
Qua le cose sono due o forse tre; o sanno troppo di politica, gli ulivisti 'convenuti nell'osteria' o ne sanno davvero poca, oppure vi era un cocktail d'esperti ed usufruttuàri consenziènti.
Morale della favola potrebbe essere per il buon Cofferati: esasperati tatticismi ed eccessive contraddizioni col proprio agire, possono nuocere sia alle ambizioni, sia al consenso.
m.c.

(8 giugno 2003)

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