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Farmaci: più cari dell'11% quelli in fascia C - venerdì 30 maggio 2003 at 10:04
Il Movimento Consumatori promuove un'indagine sui medicinali
di fascia C. In tre mesi aumenti maggiori per antistaminici e oftalmici
Farmaci: più cari dell'11% quelli a carico del cittadino

ROMA - Sono i medicinali di uso più comune, dai colliri agli antistaminici, a pesare sul bilancio familiare degli italiani. In tre mesi i prezzi di alcuni farmaci di fascia C, a totale carico del cittadino, sono aumentati in media dell'11,06%, superando così il tasso d'inflazione. Lo rende noto il Movimento dei Consumatori nel primo rapporto dell'Osservatorio su Farmaci e Salute, che ha esaminato l'aumento del costo di 1259 prodotti, tutti di fascia C: 854 con obbligo di ricetta e 405 di automedicazione. I prezzi sono stati tenuti d'occhio dal 1 dicembre 2002 al 28 febbraio di quest'anno.

La rilevazione ha riguardato 10 classi terapeutiche di medicinali, dai neurologici ai gastrointestinali, dai dermatologici a quelli cardiovascolari, fino agli oftalmici, che hanno subito un rincaro maggiore, pari al 20,3%. Il Rapporto inoltre prende in esame gli aumenti dei farmaci più venduti tra quelli analizzati: analgesici, vitamine, antinfiammatori, preparati per tosse e raffreddore, e antistaminici, che fanno registrare l'incremento più alto (20,5%).

L'indagine si sofferma anche sulla categoria dei farmaci di automedicazione: in questo caso, gli aumenti si sono attestati su una media del 7,4%. "Questi dati confermano una situazione allarmante" afferma Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori "l'acquisto di farmaci sta diventando un onere sempre più pesante per le tasche degli italiani, soprattutto per quelle degli anziani e dei pensionati che, pur rappresentando la fascia economicamente più debole, fanno uso abituale di medicinali".

L'associazione chiederà alle istituzioni competenti il rinnovo della normativa di questi medicinali con lo scopo di liberalizzarne il prezzo e consentire alle farmacie di applicare prezzi concorrenti; secondo i consumatori sarebbe inoltre necessario eliminare il numero chiuso delle farmacie, favorire il calo dei prezzi e aumentare la diffusione dei farmaci generici.

"Abbiamo lavorato a questo rapporto perché la spesa dei farmaci in fascia C sfugge spesso all'evidenza" precisa Miozzi, "e perché sentiamo sempre più spesso parlare dei costi del sistema sanitario nazionale mentre si sottovaluta l'onere dei cittadini". Una seconda indagine dell'associazione riguarderà l'aumento del prezzo dei primi 100 farmaci di fascia C più venduti in Italia.

In generale, secondo quanto riferito, i farmaci in fascia C sono di frequente prescritti dai medici di famiglia. Così il paziente, molto spesso anziano, non prende quasi mai l'iniziativa di chiedere al farmacista se ci sono prodotti equivalenti a quello prescritti ma di costo inferiore. Inoltre, precisa Miozzi, servono maggiori controlli sul costo dei prodotti e anche il medico di famiglia deve avere i mezzi necessari per consigliare, giorno dopo giorno, il farmaco più conveniente.

L'Osservatorio Farmaci e Salute è composto da farmacisti, medici e avvocati che, partendo dalle segnalazioni che giungono al Movimento Consumatori, tengono sotto controllo il "mercato" della sanità, allo scopo di denunciare anomalie e proporre soluzioni mirate. "Il Rapporto" annuncia Miozzi "d'ora in poi sarà presentato ogni sei mesi, pur mantenendo una rilevazione trimestrale per controllare in modo efficace l'andamento della spesa farmaceutica a carico dei cittadini".

In questa ottica, l'associazione intende promuovere nei prossimi mesi campagne informative rivolte direttamente ai consumatori, per renderli consapevoli delle problematiche del settore. Secondo i responsabili del rapporto è l'intera filiera produttiva a presentare anomalie: basti pensare al fatto che chi vende al pubblico non può riversare sugli utenti gli sconti ottenuti dai grossisti, per via di una normativa risalente al 1934.

(29 maggio 2003)

Fonte: La Repubblica online

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