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Manovre attorno alla “Vibo Sviluppo” - martedì 6 maggio 2003 at 09:30
Si riunisce pomeriggio l'assemblea dei soci per eleggere il presidente e il nuovo consiglio d'amministrazione
Manovre attorno alla “Vibo Sviluppo”
Il centrosinistra tenta di mantenere l'attuale assetto. La CdL vuole cambiare

Vibo Valentia - L'assemblea di oggi pomeriggio non sarà un atto formale. Sono tre gli schieramenti che scenderanno in campo per contendersi la gestione futura della Vibo Sviluppo spa, soggetto responsabile dei Patti territoriali della provincia. Da una parte l'Amministrazione provinciale con le Comunità Montane ed i Comuni di centrosinistra; dall'altra palazzo “Luigi Razza”, il Consorzio industriale e altri enti locali di centrodestra; su posizioni differenti le associazioni di categoria con in testa l'Assindustria. A determinare la maggioranza in mezzo a questi tre schieramenti sarà molto probabilmente la Camera di commercio che, attualmente, non ha ancora assunto una posizione netta. La battaglia di questi giorni è stata senza esclusione di colpi. I veti incrociati non sono stati pochi, i contatti sono stati piuttosto intensi, la macchina politica ha girato a pieno regime. Strategie d'attacco e di difesa hanno tenuto banco: da una parte il tentativo di conquistare posizioni di potere, dall'altra per difenderle. In fondo di questo si tratta. Ma in questo caso c'è di mezzo lo sviluppo, il futuro del territorio e lo scontro politico potrebbe contribuire ad azzoppare definitivamente la società. Da parte della Casa delle Libertà c'è la volontà di conquistare posizioni importanti. Dalle critiche di questi giorni (non solo da parte dell'assessore regionale all'ambiente Domenico Basile ma anche da un uomo dal calibro del vice ministro Baldassarri) si evince chiaramente che la gestione complessiva dei Patti territoriali non è soddisfacente. I ritardi, secondo quanto dichiarato dal rappresentante di governo sarebbero inammissibili e ingiustificabili e denotano una scarsa capacità a spendere i fondi messi a disposizione. Ma dalla Vibo Sviluppo, che ha come guida politica il presidente dell'Amministrazione provinciale Ottavio Bruni e amministratore delegato Pasquale Barbuto, fanno sapere che se di ritardi si tratta questi sono dovuti semplicemente a problemi di natura centrale. In ogni caso nelle spa contano le somme delle azioni, più che le strategie politiche. Pertanto sarà l'assemblea di oggi pomeriggio alla Camera di commercio, chiamata ad approvare il bilancio 2002 ed eleggere gli organismi statutari (presidente e consiglio d'amministrazione che è composto da otto componenti) a dover stabilire se mantenere l'attuale assetto o cambiare. Attualmente la Vibo Sviluppo gestisce quattro Patti territoriali, (investimenti per 140 milioni di euro) con 106 imprese interessate. I ritardi, effettivamente, sono sotto gli occhi di tutti: il primo Patto, al di là delle responsabilità, varato nel 1996 si sta realizzando in questi mesi. Per quelli del Turismo, Agricoltura e pesca e rimodulazione ex Nostromo, bisognerà attendere ancora.
(n.l.)
(martedì 6 maggio 2003

Fonte: Gazzetta del Sud online

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