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BUENOS AIRES - Ballottaggio il 18 maggio - lunedì 28 aprile 2003 at 09:16
BUENOS AIRES - Ballottaggio il 18 maggio: è questo l'unico risultato chiaro delle elezioni in Argentina, visto l'equilibrio fra i candidati. I più accreditati per un secondo turno sono l'ex presidente Carlos Menem e il candidato appoggiato dal governo, Néstor Kirchner, entrambi peronisti. Secondo i primi exit poll della tv Cronica, Menem ha ottenuto il 29 per cento dei voti, e Kirchner il 20 per cento. Ma è presto per avere certezze: altri candidati, come il peronista Adolfo Rodríguez Saa e gli ex radicali Ricardo López Murphy ed Elisa Carrió, potrebbero riuscire a conquistare tra il 15 e il 20 per cento.

Per il momento, solo Menem è sicuro del secondo turno. "Stiamo vincendo in tutto il paese", ha proclamato il fratello dell'ex presidente, Eduardo. Ma López Murphy e Rodríguez Saa già denunciano brogli e irregolarità. Menem ha ottenuto la maggiore parte dei voti nei settori sociali più poveri, che ricordano con nostalgia l'epoca della "convertibilità", quando il dollaro e il peso erano alla pari. Per l'ex presidente hanno votato in particolare le province più povere del nord Argentina, molto meno i grandi centri urbani, come Buenos Aires, Rosario e Córdoba. Secondo gli analisti politici, però, il "caudillo" potrebbe avere problemi ad aumentare i voti nel secondo turno, perché molti elettori non lo rivogliono. "Tutto, ma non Menem" è la parola d'ordine della classe media, che non tollera il suo discusso stile di governo.

Kirchner, invece, ha ottenuto soprattutto il voto dei ceti medi urbani, disponibili a un governo di centro sinistra, che sia meno attento agli interessi dei grandi gruppi economici e più moderato in economia. Stati Uniti e Fondo Monetario Internazionale assistono con preoccupazione: Kirchner ha promesso che se arriva alla Casa Rosada rivedrà la privatizzazione dei servizi pubblici. Suo punto di forza per una seconda tornata elettorale è l'appoggio economico del governo, specialmente nella provincia di Buenos Aires, la più popolosa (con 13 milioni di abitanti, un terzo del totale) e roccaforte del presidente Duhalde.

Un ballottaggio tra Menem e Kirchner sarebbe anche lo scontro decisivo tra Menem e Duhalde, i due giganti del peronismo. Sarebbe anche un ballottaggio tra classi basse e classi medie, ma molti potrebbero decidere di non votare, per rifiuto del peronismo. Lo scenario potrebbe cambiare con Ricardo López Murphy, non solo perché non è un peronista, ma anche perché è il personaggio più nuovo di questa elezione. López Murphy ha avuto i voti delle classi agiate e dei conservatori in provincia e nei grandi centri urbani. Non ha avuto consensi tra le classi meno abbienti, che non apprezzano le sue idee neoliberiste. E' il candidato gradito a Stati Uniti e Fondo Monetario Internazionale, che lo considerano responsabile e, soprattutto, disponibile a pagare il debito dell'Argentina, vicino a 180 miliardi di dollari.

Un ballottaggio fra López Murphy e Menem sarebbe un scontro tra neoliberisti, classico il primo, popolare e scandaloso il secondo. E il duello si risolverebbe fra la classe media, quando verrà deciso chi pretenderà di meno da una popolazione che l'anno scorso, grazie alla svalutazione, ha perduto il 70 per cento del suo stipendio.
di JORGE DAMIAN LIOTTI
(28 aprile 2003)

Fonte: La Repubblica online

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