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L’Ulivo non può attendere - lunedì 28 aprile 2003 at 01:01
LA COSTITUZIONE DELL’ULIVO ERA ED E’ ANCORA POSSIBILE
Il 13 Aprile scorso avrebbe dovuto svolgersi, ad iniziativa dei partiti di centro-sinistra, l’assemblea nazionale per avviare il processo costituente dell’Ulivo.
Purtroppo non si è trovata un’intesa tra le varie componenti partitiche che compongono la coalizione e la realizzazione di tale processo è slittata al 20 Giugno prossimo.
Quest’avvenimento, tuttavia, poteva già essersi concretizzato anche perché in moltissime provincie erano stati costituiti ben 350 comitati, che avevano coinvolto oltre 12.000 aderenti e si erano già effettuate le assemblee organizzative e queste erano state precedute da numerose attività politiche che in passato venivano svolte singolarmente dalle varie anime che compongono l’Ulivo.
Tale realtà avrebbe dovuto rappresentare un segnale forte per il centro perché dimostrava che in periferia erano già mature le condizioni per superare certe contraddizioni esistenti a livello centrale ed avrebbe dovuto far comprendere che per potersi contrapporre politicamente ed elettoralmente al centro-destra la necessità di costituzione di questo nuovo soggetto politico federale, libero dai vincoli delle decisioni unanimistiche dei partiti e sgombro dai veti attuali che l’ingessano, era più che mai necessaria e non rinviabile anche per dare riferimenti certi e risposte credibili a milioni di cittadini che mal digeriscono l’arroganza dell’attuale governo che regge questo nostro Paese.
Come ha recentemente dichiarato Pietro Scoppola, che è uno degli animatori di questi comitati periferici, pur non ricoprendo alcun ruolo dirigente in questi movimenti, “l’Ulivo ha bisogno di trasformarsi da coalizione elettorale e cartello di opposizione a soggetto politico unitario e stabile perché è nato dalla intuizione che i profondi mutamenti degli anni novanta nel mondo e nel sistema politico italiano esigono un rapporto nuovo e diverso fra le varie anime politiche che hanno abbracciato le nuove culture riformatrici” ma che hanno come riferimento ancora valido i valori della Costituzione e della nostra democrazia nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione al nazi-fascismo.
“Questo rapporto nuovo implica, da un lato, il superamento dell’unità politica dei cattolici e, dall’altro, quello delle sinistre e questa concezione nuova suggerisce la necessità di un diverso modo di porsi dei partiti che compongono l’Ulivo soprattutto perchè possiedono al loro interno un retroterra culturale e di competenze molto più ricco di quello dei partiti del centro-destra e per questo va sfruttato adeguatamente coinvolgendo soprattutto i soggetti portatori di questi valori”.
Il 20 giugno, pertanto, dovrà essere una data non rinviabile ed alla quale arrivarci con progetti chiari ed accordi duraturi ma, soprattutto, con la volontà di andare oltre la costituzione dell’Ulivo come sommatoria di partiti diversi. Questo nella convinzione che il nuovo soggetto dovrà essere portatore di valori comuni, pur se frutto di mediazioni, e dovrà evitare in futuro quella immagine di litigiosità, a cui si è assistito negli ultimi tempi, che è stata originata dalla diffidenza di alcune componenti di essere assorbiti in una struttura che avrebbe potuto cancellare certe loro peculiarità politiche e culturali.
Poiché queste diffidenze fino ad oggi hanno bloccato l’emergere di questo nuovo soggetto politico, l’assemblea costituente dovrà farsi carico anche di queste problematiche partendo dal presupposto che l’esistenza di diversità non possono rappresentare un momento di debolezza del movimento ma viceversa lo rafforzano in quanto, come afferma Luis Sepùlveda in suo recentissimo libro “Raccontare, Resistere”, le diversità culturali sono una ricchezza per tutti i gruppi sociali e li rendeno più vivavi e più aperti a recepire i cambiamenti della nostra società contribuendo a prevenire anche future contrapposizioni che indebolirebbero inevitabilmente il nuovo soggetto politico e potrebero offrire contemporaneamente momenti di incertezza all’elettorato. E tutto ciò farebbe solo il gioco della coalizione di centro-destra e per questi motivi dovrà essere assolutamente evitato.
Santoro Salvatore Armando

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