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Pizzoni: Crisi in Comune ancora irrisolta - giovedì 10 aprile 2003 at 11:59
Autonomia popolare propone una formula di Giunta

PIZZONI – Una giunta municipale a cinque, così formata: un assessore ai Ds, uno alla Margherita, due al neocostituito gruppo consiliare “Autonomia popolare”, il sindaco. È questa la proposta contenuta in un documento che Nunzio De Marco, capogruppo del nuovo schieramento – che si sarebbe collocato nell'area, per ora non ben definita, di centrosinistra – ha portato da ieri all'attenzione del sindaco Nicola Donato, che da circa un mese non riesce a rimettere in piedi una giunta da lui stesso azzerata, come si ricorderà, a seguito delle dimissioni dell'assessore Filippo Giurlanda e della quasi contemporanea formazione del nuovo gruppo consiliare. Gruppo che, potendo contare su quattro consiglieri (i Ds ne hanno tre, mentre la Margherita due), sembra avere creato all'interno della maggioranza equilibri e rapporti di forza nuovi, anche se da parte di tutti i membri della coalizione, finora, non è mai stata messa in discussione la continuità amministrativa. Dal momento che, però, «il Comune versa in una situazione che non consente ulteriore perdita di tempo», il gruppo Autonomia popolare, intendendo «onorare il mandato e tutelare gli interessi dei cittadini», ha deciso di parlare chiaro «rifuggendo dai tatticismi e dal gioco di parole – si legge nel documento – inconcludente e sterile che sino ad oggi è stato riscontrato nei documenti elaborati dal Ds e dalla Margherita». Secondo la proposta fatta dal capogruppo De Marco, i Ds dovrebbero rinunciare a ben due assessori (nella prima edizione, i rappresentanti della Quercia erano tre; l'altro apparteneva all'ex Ppi). «La nostra proposta – osserva ancora De Marco – ha in particolare il fine precipuo di assicurare un risparmio di spesa, che si traduca in un'erogazione di servizi ai cittadini, mentre oggi non vengono garantiti nemmeno quelli indispensabili». «Pertanto – continua – la nomina di responsabile del servizio deve avvenire in capo agli assessori. Quest'ultimi, sindaco compreso, dovranno applicarsi una decurtazione dell'indennità. Riteniamo che in tal modo venga conseguito un risparmio di oltre 25 mila euro». Il “pacchetto” confezionato da De Marco e compagni non trascura di affrontare un altro punto caldo dell'intera questione : la nomina dei rappresentanti alla Comunità montana. Essa resterà invariata, ma solo nel caso in cui sarà accettata la loro proposta alla soluzione della crisi. In via subordinata «il nostro gruppo consiliare – conclude – garantirà un appoggio esterno all'esecutivo e valuterà volta per volta gli atti che saranno sottoposti all'esame dell'organo consiliare».
Nando Scarmozzino
(giovedì 10 aprile 2003)


Fonte: Gazzetta del Sud online

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