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Berlusconi firma il decreto per l'emergenza - sabato 29 marzo 2003 at 02:32
28.03.2003
Berlusconi a sorpresa firma il decreto per l'emergenza. Ma nessuno spiega perché
di Caterina Perniconi

Il consiglio dei Ministri ha proclamato lo stato di emergenza sul territorio nazionale. Un «atto dovuto» che riceve molte polemiche, data la «non belligeranza», continuamente ostentata dai vertici dello Stato, del nostro paese.
Ieri, infatti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha firmato il decreto con cui è stato dichiarato lo stato di emergenza sul territorio italiano, in relazione all’attuale situazione internazionale, determinata dal conflitto in Iraq. La notizia è arrivata in serata, in una nota del Dipartimento della Protezione Civile, che coordinerà le misure per la sicurezza pubblica, e dispone «l’attuazione di una serie di misure dirette a sviluppare e a realizzare le iniziative per la tutela della pubblica incolumità».

Lo stato di emergenza è una procedura con la quale il governo autorizza la Protezione Civile ad interventi rapidi per far fronte a situazioni di potenziale pericolo per la cittadinanza. Ma la guerra è cominciata da più di una settimana ed il provvedimento arriva soltanto adesso. E da qualche indiscrezione trapela che l’allarme potrebbe riguardare la situazione «sanitaria», (nella migliore delle ipotesi per l’arrivo di un’ondata di profughi), ma non ci sono conferme.

«Vogliamo che il governo informi immediatamente il Parlamento e l’opinione pubblica sulle ragioni che hanno determinato la decisione di proclamare lo stato di emergenza nazionale - dice Dario Franceschini, coordinatore esecutivo della Margherita - il Parlamento deve essere subito informato sia sulle cause, sia sugli effetti che questa decisione determina. Il rischio, altrimenti, è quello di creare un inutile allarmismo tra i cittadini».

Guido Bertolaso, capo del Dipartimento della Protezione Civile e coordinatore organizzativo di eventuali operazioni, assicura che «lo stato di emergenza, secondo la legge sulla protezione civile, non significa assolutamente che questa sera (ieri sera, ndr) vi sia un allarme particolare o maggiore rispetto a stamani (ieri mattina, ndr). Si tratta soltanto di una misura preventiva e precauzionale che permette di poterci avvalere di strumenti amministrativi molto più rapidi e funzionali. C’è una guerra in corso - aggiunge Bertolaso - e vi possono essere rischi magari di attentati o di situazioni di crisi, e lo stato di emergenza autorizza il Dipartimento della protezione civile ad utilizzare procedure più rapide ed efficaci».

In effetti lo stato di emergenza nazionale era già stato dichiarato nel 1999, durante la guerra in Kossovo, ma in quel caso l’allarme era chiaro e riguardava l’arrivo di un’ondata di profughi. Il provvedimento di allora permetteva di semplificare i meccanismi burocratici per l’attivazione dei mezzi finanziari e la mobilitazione di volontari.

E anche l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, critica la decisione del governo: «Ma era proprio il caso di preoccupare milioni di italiani - chiede il senatore - emanando un’inutile ordinanza di emergenza nazionale in relazione alla guerra contro l’Iraq, dopo che si è sbandierato che noi siamo non belligeranti? Ci vogliamo mettere a giocare alla guerra nel nostro paese? - si domanda ancora l’ex presidente - se proprio lo vogliamo fare, confiniamo questo gioco al sabato pomeriggio, con figli e nipoti, in una partita a Risiko..» .


Fonte: L'Unita' online

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