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 Un monumento nel deserto

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C O N T R O L L A    D I S C U S S I O N E
antonello scopacasa Inviato - 28/12/2006 : 23:18:11

Un monumento è un’opera che rappresenta un sentimento collettivo.
Si costruiscono di solito monumenti per parlare alle persone ed al tempo. Spesso sono realizzati per il passato, perché un ricordo diventi una permanenza nella memoria collettiva. Si realizzano anche monumenti per il presente, e avviene quando si vuole imporre una gerarchia sociale, un potere politico oppure quando alcuni valori diventano una realtà sociale, come quando si costruisce una chiesa, la casa comune dei fedeli, luogo di incontro e di preghiera ed insieme simbolo religioso. Spesso si realizzano monumenti per abitudine, ma non si realizzano monumenti del futuro perché ci è ignoto.

Ritorno a Dasà dopo un’assenza di un anno, la macchina sale per le curve ripide dopo il Ponte di Ferro e incontro ad accogliermi una enorme croce bianca, solitaria nel verde lucido e spento degli ulivi. Mi colpisce, é gigante: la torre indica qualcosa di grandioso eppure di solitario. Mi chiedo subito cosa sia successo di così straordinario per giustificare il monumento.

Arrivo in paese, ma la grande croce alle mie spalle é ancora presente nella mia immaginazione. Mi informo sull’accaduto ma non trovo particolari novità. Nessun santo, nessun miracolo ha cambiato le cose in questi mesi. In democrazia tutto rappresenta qualcosa e una costruzione di questa mole avrebbe dovuto coinvolgere molti cittadini. Le risposte che ricevo, invece, sono vaghe.

So che la torre è vicina al centro di solidarietà del "Salvatore", una bella esperienza che il parroco di Dasà Don Pietro porta avanti da alcuni anni, occasione di ritrovo per le famiglie e per gli indigenti dei paesi circostanti di cui mi sono sempre compiaciuto, sita in un posto splendido, tra i miei più amati da quando era meta delle passeggiate sulle spalle di mio nonno.

Vado a visitare la località come avevo fatto lo scorso anno: le strade adesso sono più ampie e si prevedono parcheggi.
Ci sono nuove opere di cemento armato e c’è ancora la piccola casetta che conoscevo ma il luogo ha perso il suo carattere naturale e nascosto.
La strada scende verso la grande croce che si innalza sulla collina e alle spianate ai suoi piedi. La vista sulla valle è magnifica ma il dubbio sulla croce che é alta come un palazzo di nove piani rimane, mentre dietro di se la piccola costruzione per gli incontri è rimasta, ma sembra fuori luogo. Mi chiedo: perché un simbolo così intimo come la croce è diventato così grande? Ha bisogno la chiesa e la fede di una tale prepotenza in questo territorio?

La stessa sera andiamo a visitare con amici il presepe di Ionadi realizzato lungo un percorso tra il paese vecchio e la grotta poco lontana: per la Natività tanta gente attraversa le strade tra le capanne dove sono inscenati i mestieri di un tempo. Sulla strada del ritorno, dall’alto della piana di Sant’Angelo, è proprio impossibile non rivedere la grande croce, illuminata e chiarissima nell’oscurità, più forte di tutte le luci dei paesi alle sue spalle.
Mi chiedo allora di nuovo il senso di questa opera senza trovarlo. Al confronto, il nero dei boschi da cui si irradia si fa più nero, come se queste terre dalla storia millenaria avessero bisogno di essere benedette, come se fossero ritornate deserto. Forse non siamo più cristiani. Questa invadenza mi accompagna fino in paese e mi disturba.

Non so, naturalmente, come la pensino a riguardo gli abitanti di Dasà, Arena, Acquaro, Gerocarne, Ciano e tutti quelli che, verso Serra, si affacciano verso Vibo e verso la grande croce. L’opera è ormai realizzata e di giorno sarà sicuramente di grande richiamo. Di notte però, quando questa croce diventa assoluta e assurda, mi piacerebbe che, dopo questi primi mesi dall'inaugurazione, ritornasse l’oscurità della notte e del bosco a lasciarci la libertà del dubbio della fede. Così com’è appare, la croce é un segno di disperata speranza, che come noto non porta buone cose.

Avanzo cortesemente la proposta a chi ne ha promosso la realizzazione di spegnere i fari che la illuminano ogni notte. La visibilità del monumento nelle ore diurne fatte per vedere e la sua mole grandiosa dovrebbero bastare. Peraltro, nessun miracolo si è ancora realizzato, nessun santo ha calcato queste strade che tutto sono tranne che deserto perché si imponga questa veglia ininterrotta sul simbolo della fede. Il centro di solidarietà del Salvatore alle sue spalle, poi, è sicuramente una sincera iniziativa di solidarietà e di fratellanza che ci perderebbe davvero ad essere già monumentalizzata. Gli abitanti di questi paesi, infine, saranno senza dubbio ancora cristiani e uomini liberi di scegliere la propria fede.


Invito chiunque ad utilizzare lo spazio che questo forum libero mette a disposizione a rispondere e a collaborare in caso lo ritenga con la propria firma.

Saluto tutti e vi auguro buon anno,
Antonello Scopacasa

Dasà, 28.12.2006





8   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
celeste69 Inviato - 09/07/2008 : 13:57:54
Ciao a tutti.
anche io sono un abitante di dasà,e come tale mi sono sempre chiesto a che pro questa croce!!!
PENSAVO VOLESSE FARE QUALCOSA DI STRAORDINARIO PER I FEDELI MA MI SA CHE NON è QUELLO CHE LUI DESIDERA!!!!oramai la croce e stata issata e niente si puo' fare,speriamo soltanto che non cambiano le rotte degli aerei per L'aeroporto di lamezia..........allora si che sarebbe una tragedia!!!!
SPERO SOLTANTO CHE LA NOSTRA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE VEDA E PROVVEDA COME SEMPRE HA FATTO NEGLI ANNI PER I SUOI FEDELI!!!!!!
excapatosta Inviato - 22/08/2007 : 14:00:45
Ogni civiltà produce cavalli di frisia in difesa poi di cosa non si sa, forse quella croce rappresenta un baluardo modello fortezza Bastiani, aspettano i Tartari e si proteggono dalle invasioni.... o forse da loro stessi. Molti villaggi delle Alpi Orientali sono costellati da croci e madonne costruiti con l'intento fermare le invasioni... per fortuna non hanno mai funzionato.
goricapano Inviato - 18/08/2007 : 13:12:14
L'estate, oltre al meritato riposo, per chi ha svolto attività lavorativa, è la stagione in cui si ha + tempo da dedicare a se stessi, fare le cose che durante l'anno si è trascurato, insomma gestire il tempo libero in maniera positiva....
Leggere qualche libro o vedere qualche film, sono le mie croci e delizie..
L'altro giorno, anche in previsione di un viaggio lungo in treno,
ho fatto un salto in una libreria,sono riusciti ad attrarre la mia curiosità due libri...uno scritto dalla Federica Sciarelli su una vicenda della storia italiana, l'ho preso perchè ho conosciuto il protagonista..
un'altro perchè mi aveva incuriosito un'intervista in televisione con l'autore..si chiama Piergiorgio Odifreddi é un Matematico, e L'aver a che fare con i numeri porta sempre una dose di stranezza...
comunque il titolo è:
PERCHE' NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI( e meno che mai cattolici)
lo pubblica la Longanesi il costo è di 14 euro e, a mio avviso, sono soldi ben spesi, tratta di argomenti secolari, bibblici...ma in maniera comprensibilissima e a tratti spiritosi....Penso che x chi volesse approfondire l'argomento inerente alla "croce" questa lettura è una tappa piacevolmente obbligatoria.
saluti
goricapano@libero.it

lindom Inviato - 25/05/2007 : 02:39:35
Antonello,
Come Saddam Hussain Prima di essere Sconfitto
costrui il suo monumento cosi noi tutti Dasaese ricordiamo il Lupo travestito come cappuccetto rosso.
Domenico

Dominic
enzo_farina Inviato - 29/04/2007 : 09:41:18
Cara signora Anabel, puoi mandare un'e-mail ad Antonello Scopacasa cliccando con il mouse sul suo nome (in cima a questa pagina)e poi su: e-mail utente. Buona fortuna enzo farina
anabel_c_d_sertorio Inviato - 28/04/2007 : 22:33:47
Buonasera!!!

Scusi, non parlo italiano. Dove potrei trovare parlare con Antonello Scopacasa? Non capisco....per favore, Vorrei...Questo è il mio e-mail: anabelsertorio@terra.com.br

Grazie.
GreenMan81 Inviato - 14/01/2007 : 13:56:39
Scusatemi ma non riesco a resistere e mii inserisco nella vostra discussione per dire solo due cose:
1) La croce da Dasà non si vede!!!
2) Di notte quando i proiettori si spengono diventa un eventuale pericolo perchè non ha le luci di segnalazione che un oggetto di tale altezza deve avere!
Per me è un'opera inutile. Ma ormai è stata costruita e non si può certo abbatterla perchè ad una testa calda che scrive attraverso un mezzo virtuale sotto pseudonimo (parlo di me stesso, ovviamente) non piace...
e poi, se proprio si doveva fare qualcosa, era allontanare quel guerrafondaio che tutti si ostinano a chiamare prete!!!


"The Green Man Is The Ever-Returning Male Energy Of Wild Nature."
goricapano Inviato - 06/01/2007 : 12:11:41

Il venerdì solitamente i miei pensieri sono occupati dalla borsa, devo disegnare i grafici, lo faccio a mano…come i pittori… “il mio lavoro”, in settimana lo faccio nell’altro “ufficio” il garage dove passo 5 notti…in entrambi i posti solitamente c’è di sottofondo la musica, la preferisco…
Se dovessi scegliere una canzone per colonna sonora della mia vita non avrei grandi dubbi…
”a muso duro” di Pierangelo Bertoli è quella che più mi somiglia.
Il portale dell’Altomesima fa parte dei miei siti preferiti, ci vado per vedere se ci sono novità,…
è stata ricostruita la società calcistica…questa è una novità, per un paese desolato…sconsolato, è una piacevole novità,
Già ai miei tempi, trovarsi in quattro x una partita a carte era molto dura…
l’hanno scorso gli scritti vertevano sulla “guerra degli olivi di brazzara”
Adesso mi ha incuriosito l’articolo sulla “croce du sarvaturi” di A. Scopacasa…non so chi è Lui…il cognome si, lo conosco.. me lo sono letto tutto, anche perché in parte so la storia, visto che uno dei protagonisti di questi novelli Templari, è mio fratello Rosario quando era a Milano era fervente cultore della Madonna…la vedeva dappertutto e la identificava con persone reali..…poi ha fatto un altro salto…Prima il Berlusconi, "L’onnipotente terreno"… poi, accantonata la figura femminile, s’è lanciato in un rapporto diretto con Lui….chi!? con Dio naturalmente!! …tempo fa comunicavano, si “mandavano i fax”…. Adesso si stanno attrezzando per le mail…..Fa coppia con il nuovo prete… Pietro..Don Pietro.
Hanno deciso che quei paesi avevano bisogno di una “protezione”.
La croce, vista dai piani, sembra dire: questi paesi sono “cosa mia” Povero cristo!!
C ‘era al paese, tempo fa, un personaggio che si chiamava”Rayieli ‘u cristu” abitava ‘a timpa…
D’estate tornava al paese, come tutti gli emigranti, e continuava il suo “lavoro”….
“il Madonnaro” disegnava per terra immagini della Madonna .. chissà dov’è adesso!??
Vero che un monumento dovrebbe essere un simbolo collettivo…i novelli templari hanno deciso che quello “ci meritiamo”…un’imponente croce, in nome della quale tutto è possibile..la fede…quanti danni ha fatto all’umanità e continua, persevera, ci dice ciò che è giusto e cosa è sbagliato, sempre in nome di Dio, che è dappertutto, che tutto gli appartiene, padrone del cielo e della terra!!
Un altro “povero cristo” tale Galileo Galilei” ha provato a contraddirli, meglio a dire che non era il sole che girava intorno alla terra, ma forse l’incontrario…..i Templari di allora lo hanno tacciato di eresia, e se non si pentiva immediatamente la sua testa avrebbe fatto una brutta fine…poi hanno trovato il compromesso…Pazzo, era un pazzo visionario, magari anche drogato, che aveva “osato” mettersi contro Dio, contro le sue leggi!! Contro l’ordine costituito.
Ancora oggi, guai a contraddirli, sono sempre pronti a sfoderare le loro armature!!!
Poracci…poveri di materia grigia, non conoscono la forza del dubbio, l’incertezza gli mette paura…hanno bisogno di certezze, di sicurezze… devono sapere esattamente dove andranno dopo la loro dipartita, e anche cosa faranno,…e quella croce messa lì è testimonianza di certezza.
Di Assoluto. Di protezione.
Per fortuna l’umanità, nonostante loro, va avanti con la forza della curiosità e del dubbio.
Saluti e che il nuovo anno porti tanti dubbi a tutti….


Gori Capano
sabato 6 gennaio 2007









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