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 Sarà una battaglia all'ultimo voto

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C O N T R O L L A    D I S C U S S I O N E
mimc Inviato - 15/12/2003 : 19:48:17
Elezioni provinciali. I due Poli sono pronti a partire, ma si attendono le prime mosse degli "autonomi"
Sarà una battaglia all'ultimo voto
Dieci liste l'Ulivo, otto la Cdl. E poi Furci, gli "amici" di Carratelli e il Pdci


IL PUZZLE è quasi completo. Da una parte il centrosinistra, guidato dal presidente uscente Ottavio Bruni, dall'altra il centrodestra, con Raffaele Blandino.
Adesso resta solo da chiarire come si collocheranno le forze autonome: il Movimento dei paesi e dei quartieri di Michele Furci e gli amici dell'ex sottosegretario Domenico Romano Carratelli, mentre non è detto che i Comunisti italiani, che sinora hanno avuto evidenti difficoltà di dialogo con il tavolo del centrosinistra, restino fuori dalla coalizione che supporterà Bruni.
Sarà, quella per il rinnovo dell'amministrazione provinciale, una battaglia elettorale all'ultimo voto. L'Ulivo presenterà un vero e proprio esercito di candidati. Dieci i partiti in campo (Ds, Margherita, Sdi, Verdi, Rifondazione Comunista, Udeur, So*****mo è libertà, Rinascita democratica, Italia dei valori, Psdi), altrettante le liste, prevedendo l'accorpamento di alcune forze politiche in un'unica formazione e il sostegno al presidente di un'ulteriore lista.
La Casa delle libertà di Raffaele Blandino avrà a supporto, invece, sei partiti (An, Forza Italia, Udc, Nuovo Psi, Liberal Sgarbi e Repubblicani), che schiereranno ognuno una propria lista. A questi si aggiungono il Cud e la lista del presidente. Non è escluso che all'inizio della campagna elettorale si aggreghi anche la Fiamma Tricolore.
Fuori dai due blocchi vi saranno il Movimento dei paesi e dei quartieri, una lista creata dagli uomini di fiducia di Carratelli e i Comunisti Italiani. Non è scontato, però, che queste forze si coalizzeranno. Michele Furci, infatti, vuole per sé la candidatura alla presidenza, i "carratelliani", invece, con in testa il presidente della conferenza dei sindaci, Pino Costanzo, intendono solo dimostrare la propria forza politica ed elettorale e alla fine la loro resta una sfida in autonomia, seppur lasciano ancora aperti margini di dialogo entrambi i poli.
Tanti interrogativi, invece, sui Comunisti italiani. L'originaria pregiudiziale per l'accordo con il centrosinistra era costituita dalla presenza al tavolo del leader di Rinascita democratica ed ex segretario dei cossuttiani, Vito Pitaro. Il commissario Franco Critelli, ha ribadito l'attuale distinzione dalla coalizione guidata da Bruni, ma ha altresì asserito che il suo partito «non è distante dal centrosinistra». Fatto sta che egli stesso ha escluso di aver già raggiunto un accordo con Furci. Pertanto e qualora il centrosinistra dovesse offrire segnali di concreto riavvicinamento, l'Ulivo potrebbe ulteriormente allargarsi.
Rimanendo però così le cose, il quadro potrebbe complicarsi in caso in previsione di un ballottaggio. Quali saranno le indicazioni di voto che partiranno dalle compagini fuori dai poli? Il movimento di Furci, i "carratelliani" e i Comunisti italiani costituiscono forze distaccate dall'area di centrosinistra, in evidente polemica con l'Ulivo guidato da Ottavio Bruni. I Comunisti italiani, in ogni caso, indirizzeranno i loro elettori al centrosinistra, ciò che potrebbero probabilmente non fare Michele Furci, il quale potrebbe astenersi dal dare indicazioni di voto, e gli amici di Carratelli, i quali già da adesso sarebbero orientatati a sostenere il centrodestra.
Chi vincerà? I numeri dicono Bruni: dieci partiti, altrettante, e forse più, le liste, cinque anni di amministrazione alle spalle. Ma la candidatura del segretario regionale della Cisl, Lello Blandino, consentirebbe al centrodestra, anche secondo il pensiero di alcuni alleati del centrosinistra, di recuperare consensi e di riportare la sfida in equilibrio. L'esito delle elezioni, però, dipenderà anche dall'effettiva forza che dimostreranno di possedere le forze fuori dai poli.
L'auspicio dei cittadini è che, alla fine, comunque, la sfida non si riduca ad una questione meramente numerica, ma ci si confronti soprattutto sui programmi e su ciò che si intende fare di concreto per la crescita dell'intero territorio.


Pietro Comito
(15 dicembre 2003)
Fonte: Il Quotidiano della Calabria

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