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 ''Dare voce ai cittadini dei 50 Comuni''

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C O N T R O L L A    D I S C U S S I O N E
mimc Inviato - 26/08/2003 : 20:41:47
Parla Michele Furci (Mpq) che per le elezioni provinciali propone subito delle assemblee
«Dare voce ai cittadini dei 50 Comuni»

«Ma esiste ancora il centrosinistra vibonese, che soltanto un anno fa con metodi verticistici, baldanzoso com'era, ha determinato la sconfitta al comune capoluogo? Dagli appelli e dalle cronache che leggiamo sui giornali si direbbe proprio di no». E' quanto afferma, senza alcun dubbio, il presidente del Movimento dei Paesi e dei Quartieri, Michele Furci, in vista delle elezioni provinciali previste per la prossima primavera.
L'interessato parla di centrosinistra burocratizzato. Di dirigenti che «continuano con le vecchie minestre e con le vecchie liturgie del tavolo ristretto». Di gente sorda, che non ascolta il «dissenso politico» che una parte «consistente» di popolo di sinistra muove ai vertici dei partiti che compongono la coalizione dell'Ulivo. Ricorda, poi, che la «semplice riunione di dieci persone che decidono per tutti, esautorando qualunque istanza democratica del partito o di movimento che sia è - ammonisce il presidente del Mpq - una procedura irripetibile, oltre che irresponsabile, dato il dissenso manifestato da diverse istanze dei comuni e da numerosi dirigenti dell'area di centro e di sinistra di questa provincia». Per Furci, in pratica, è necessario ancora una volta dare voce ai cittadini dei comuni e dei quartieri della provincia: «Soltanto loro - dice con fermezza - con almeno 50 assemblee comunali da realizzarsi entro il prossimo mese di settembre, sono in grado di dare un giudizio vero su ciò che è stato del governo provinciale degli ultimi quattro anni». Detto questo, Furci invita chi, «in questi anni con varie forzature ha utilizzato il potere per il potere, costringendo le minoranze ad allontanarsi dal proprio partito, a fare un passo indietro. Continuare a rimuovere dalla discussione le cause e le responsabilità politiche ed individuali che, attraverso la discutibile gestione dei partiti democratici, nella città capoluogo ha portato alle rotture e alle sconfitte amministrative del '97 e del 2002, è del tutto inaccettabile».
Così come, fa presente ancora Furci, pur di «spadroneggiare nell'uso della politica come potere indiscusso di piccoli gruppi, sacrificando la coesione e la scelta strategica contro la politica delle destre, in questi anni non si è disdegnato di usare accordi impropri con uomini di centrodestra pur di prevalere sul proprio compagno di partito e di coalizione, è una pratica politica non più tollerabile». Ricorda, infine, la vicenda «tuttora aperta» del presidente della Comunità montana di Soriano, la gestione dei comuni di Filadelfia, Acquaro, Dinami, Arena, Fabrizia, Rombiolo, Mileto, San Costantino.
A giudizio del presidente del Mpq, pertanto, queste amministrazioni del Vibonese sono l'esempio più «appariscente» di una coalizione che, a suo dire, si mantiene su «inammissibili compromessi di potere. Più di quindici comuni - chiarisce ancora - al pari del rinnovo dell'amministrazione provinciale, saranno chiamati a rinnovare anche le proprie amministrazioni comunali. Si continuerà, dunque, con la stessa politica del si salvi chi può pur di sopravvivere personalmente? Se sì - conclude Furci - fate pure signori, tanto il pensiero unico che rieccheggia nelle vostre menti è soltanto uno solo: restare a galla comunque, nonostante le pessime gestioni. L'unità però non può essere un alibi, le Destre si battono sui contenuti, non con mere operazioni di facciata».
Francesco Mobilio
Fonte: Il Quotidiano della Calabria
(26 agosto 2003)

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